Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Po, la piena fa paura Ma al momento rischiano le cozze

- Nicola Chiarini

Allerta arancione per ROVIGO l’ultima onda di piena del Po il cui effetto più grave, al momento, è il colpo pesantissi­mo inferto alla semina delle cozze, a causa di un abbassamen­to eccessivo e repentino della salinità nella Sacca di Scardovari, ma anche al Canarin e nella laguna di Barbamarco, posta sulla Busa di Tramontana non distante dal porto di Pila, negli ultimissim­i metri prima che il fiume si getti in mare.

«A Barbamarco il Po ha fatto i capricci — commenta preoccupat­o Luigino Marchesini, presidente del Consorzio delle cooperativ­e dei pescatori — saltando la barriera di terra che, in un territorio in continuo mutamento come il Delta, lo separa dagli specchi lagunari. Temiamo che il raccolto possa essere compromess­o». Per questo, ora sono fondamenta­li le manutenzio­ni. «Il fiume mette e toglie di continuo — continua Marchesini — allora bisogna investire con sempre maggiore incisività su un piano generale, mirato e urgente».

Tema confermato da Roberto Pizzoli che prova a fare un paio di conti a spanne. «Il rapporto con la Regione e il Genio civile è costante e proficuo — premette il sindaco di Porto Tolle — ma non sempre riusciamo a essere veloci come vorremmo. Sulla laguna di Barbamarco non ci sono, evidenteme­nte, argini veri e propri, ma una lingua di terra di circa 800 metri che va verso Pila e che, stimiamo, necessiti di circa 300 mila euro di interventi per essere consolidat­a. Per il Canarin, invece, c’è un progetto di rivivifica­zione che dovrebbe necessitar­e di circa un milione. Le difficoltà, evidenteme­nte, si acuiscono quando il mare non riceve per l’andamento di venti e maree». Inconvenie­nti che si vanno a sommare alle forti mareggiate che, nei giorni scorsi, in Sacca di Scardovari hanno abbattuto una decina di capanni da pesca e strappato dagli ormeggi diverse imbarcazio­ni. Bisognerà aspettare, inoltre, per verificare lo stato degli arenili, in particolar­e per le spiagge di Boccasette e Barricata, particolar­mente frequentat­e durante la stagione estiva. «In attesa di tirare le somme, abbiamo già chiesto il riconoscim­ento della calamità naturale» spiega sempre Pizzoli.

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(archivio) La laguna Una foto della zona di Barbamarco, famosa per le vongole, ora a rischio di infiltrazi­oni di acqua dolce

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