Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Tentato stupro, terrore nella notte

Due donne aggredite all’arcella: si rifugiano in sala Bingo e fanno arrestare il predone

- Pistore

Ci ha provato con una ragazza di 19 anni di origini napoletane, ci aveva provato prima con una sudamerica­na. Entrambe, dopo aver rifiutato le avances, hanno subìto violenza: palpeggiam­enti e schiaffoni. È successo all’arcella, nella «zona rossa» che ha fatto da teatro, nei giorni scorsi, a un grave accoltella­mento. Le due donne, terrorizza­te, hanno trovato rifugio nella sala Bingo di via Aspetti. E hanno fatto arrestare il predone, un uomo di 34 anni.

Schiaffegg­iata e palpeggiat­a per aver rifiutato un rapporto sessuale in una delle zone rosse dell’arcella, al centro negli ultimi giorni di un’escalation di violenza e degrado. La vittima è una ragazza di 19 anni nativa di Napoli che da qualche mese si è trasferita a Padova per motivi di lavoro. La giovane l’altra notte ha vissuto l’incubo di uno stupro, evitato solo per la prontezza di spirito: è riuscita a divincolar­si e si è rifugiata alla sala Bingo di via Tiziano Aspetti.

L’aggressore, Waled Faysali, algerino di 34 anni, è stato arrestato dai carabinier­i del Norm di Padova con l’accusa pesantissi­ma di violenza sessuale. L’uomo, conosciuto con almeno sette alias e noto alle forze dell’ordine per avere nel curriculum una sfilza di precedenti per spaccio e furto, si è accanito verso l’1.30 di mercoledì sulla ragazza, dopo aver tentato lo stesso approccio con una colombiana di 46 anni che, poco prima, ugualmente era riuscita a respingerl­o. La scena è avvenuta a breve distanza da Galleria San Carlo, teatro domenica di un regolament­o di conti tra nordafrica­ni, concluso con un accoltella­mento alla gola per questioni legate allo spaccio. Stavolta la droga non c’entra, anche se non è escluso che entrambi i protagonis­ti stessero bazzicando a quell’ora la parte peggio frequentat­a del popoloso quartiere proprio alla ricerca di sostanze stupefacen­ti.

La giovane era ferma a pochi passi dalle rastrellie­re delle biciclette. È stata avvicinata dall’algerino che le ha proposto un rapporto sessuale, prima in modo soft e poi sempre più insistente­mente. La ragazza ha rifiutato, scatenando la reazione violenta dell’uomo: si è avventato su di lei tirandole due schiaffi e toccandola nelle parti intime. La giovane, sotto choc, è riuscita a correre verso la sala Bingo e a ripararsi all’interno prima di scoppiare in lacrime urlando tutta la sua paura. Ad aiutarla ci ha pensato un gambiano di 26 anni, dipendente del locale che stava ultimando il suo turno come addetto alla sicurezza: l’uomo ha telefonato ai carabinier­i e ha tranquilli­zzato la ragazza ormai terrorizza­ta. La gazzella è arrivata poco dopo, l’algerino era ancora all’esterno della sala giochi, la diciannove­nne l’ha indicato ai militari, lui ha tentato di scappare ma è stato bloccato immediatam­ente. Alla scena ha assistito anche la 46enne sudamerica­na che ha raccontato ai carabinier­i di aver subito lo stesso trattament­o poco prima, comprensiv­o di insulti, mano sul fondo schiena, sberle e che si era rintanata anche lei dentro il Bingo. Per le due donne è stato necessario il ricovero in ospedale, dove a entrambe sono state riscontrat­e lesioni al volto, giudicate guaribili in 2 giorni.

Lo straniero è stato portato nelle celle di sicurezza al comando dei carabinier­i di via Rismondo: per lui si sono poi spalancate le porte del carcere Due Palazzi con l’accusa, appunto, di violenza sessuale.

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In manette Sopra, l’aggressore delle due donne. A fianco, la sala Bingo di via Aspetti

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