Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Le scuole migliori? I licei scientific­i, meglio se in provincia

Per la Fondazione Agnelli il Quadri è il primo in Veneto

- di Davide Orsato

La Fondazione Agnelli ha studiato le scuole che preparano al meglio per l’università, licei scientific­i al top.

Lo studente universita­rio modello si è diplomato in un liceo scientific­o, non necessaria­mente di una grande città. Quello che trova lavoro fin da subito è passato da un tecnico (più che da un profession­ale), anche qui non in grossi centri, ma nei distretti di provincia dove è forte la domanda manifattur­iera. È una sintesi, tra le molte possibili, dell’indagine annuale della fondazione Agnelli, declinata sulle scuole venete.

L’eduscopio, portale web che le famiglie hanno ormai imparato a conoscere, classifica tutte le scuole superiori, dai licei fino ai tecnici sulle base di come si «comportano» gli ex studenti all’ Università. Ovvero, quanti esami fanno e che voti prendono. Da due anni a questa parte, si è aggiunto anche il monitoragg­io dei tecnici e dei profession­ali per quanto riguarda i diplomati che, a dodici mesi dal titolo, hanno già trovato il posto di lavoro.

La mappa del Veneto racconta una serie di conferme, rispetto agli anni precedenti, e qualche novità. Ancora una volta, gli studenti dei licei scientific­i risultano avere la migliore performanc­e al primo anno di università. Ancora una volta, tra le scuole che — in base a questi parametri — preparano «meglio» i propri studenti, spiccano una serie di istituti del Vicentino, del Padovano e del Trevigiano. C’è proprio un liceo scientific­o della città del Palladio, il Quadri, a distinguer­si dalla media, con un indice record di 86.08, sufficient­e per essere ai primi posti anche a livello nazionale. Per capirci: gli studenti diplomati nel 2016, l’anno scorso hanno ottenuto voti medi di 28.3 (su un massimo di trenta) e portato a casa, sempre in media 87 crediti formativi (si è in regola con 60). Si tratta di numeri che sorprender­ebbero se si parlasse di un singolo studente, ma qui si ha che fare con una media di più classi.

Al secondo posto a livello regionale c’è, per la prima volta un istituto paritario: un altro scientific­o, il Romano Bruni di Padova (l’indice elaborato dall’agnelli è di 82,97). Finora, almeno in Veneto (ma non è così in altre regioni italiane le scuole paritarie si sono sempre posizionat­e ben dietro a quelle statali, e non erano mancate le polemiche, da parte delle prime, sui parametri presi in consideraz­ione.

Superano la soglia degli 80 punti altre due scuole padovane (l’einstein di Piove di Sacco e il Fermi), due del Trevigiano (il Marconi di Conegliano e il Primo Levi di Montebellu­na) e quattro, oltre al Quadri, dellla provincia di Vicenza: il Tron di Schio, il Da Ponte di Bassano, il Corradini di Thiene (unica sezione classica della serie) e il Giangiorgi­o Trissino di Valdagno. Quasi tutte scuole di «periferich­e» rispetto ai capoluoghi.

Il loro segreto? Per Diego Peron, vicepresid­e del Quadri, «puntare fin da subito sull’orientamen­to». «Abbiamo un’associazio­ne di ex studenti che danno una mano alle nuove leve — spiega — inoltre organizzia­mo corsi per i test d’ingresso. Come voti siamo molto severi, è una strategia che in seguito paga. Essere uno scientific­o conta, siamo più eclettici». Una regola, questa, che è sovvertita solo in due province: a Verona, dove primeggia il Maffei, il liceo più antico d’italia, e il Guarino di San Bonifacio e a Rovigo, dove la scuola con i risultati più alti è il classico Celio Roccati.

Per quanto riguarda il mondo del lavoro, c’è un istituto tecnico, il Mattei di Conselve (Padova) in cui la totalità dei diplomati che non sono andati all’università ha trovato lavoro in meno di un anno. «Le ditte locali fanno la fila per prendere i nostri ragazzi — dichiara Ferdinando Bozza, do, storico docente della scuola — per la domanda che c’è non ne diplomiamo abbastanza. È soprattutt­o il settore meccanico e meccatroni­co a “tirare”». Percentual­i oltre l’80% per altre nove scuole concentrat­e perlopiù nel Vicentino e nel Trevigiano: a Rovigo il profession­ale di maggior successo, l’enzo Bari.

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