Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
A22 e governance, Toninelli incontra i quattro governatori
Alle 12.30, oggi, le porte del ministero delle Infrastrutture si aprono davanti ai quattro governatori del Nordest, che incontreranno il ministro Danilo Toninelli per chiarire le reciproche posizioni sulla partita per il rinnovo della concessione dell’autostrada del Brennero. Il nodo è il consiglio di sorveglianza. Il ministro chiede che il presidente del consiglio della nuova concessionaria pubblica, Brennercorridor, sia di nomina governativa e il suo voto, in caso di parità, valga doppio. Proposta irricevibile per Trento e Bolzano, azionisti di maggioranza, che chiedono una governance paritetica. La settimana scorsa il governatore trentino, Maurizio Fugatti, e quello alto atesino, Arno Kompatscher, hanno chiesto al collega Luca Zaia e al friulano Massimiliano Fedriga di fare da pontieri con la componente leghista del governo. Davanti a un nulla di fatto Kompatscher ha poi convocato per oggi tutti i soci pubblici di Autobrennero: assemblea annullata dalla decisione del ministero di ricevere i governatori. Toninelli si sarebbe ammorbidito. «Ho parlato oggi (ieri, ndr) con il ministro - spiega Fugatti - e ho ricevuto una nuova proposta: nessuno dei sei membri del consiglio, 3 di nomina governativa e 3 degli enti locali, avrà potere di veto. Per decidere servirà l’unanimità. Mi sembra già un punto di partenza migliore per la trattativa».
I malumori a Trento e Bolzano comunque restano. Da Autobrennero, fonti qualificate parlano di azione «unilaterale» del ministero, che starebbe snaturando l’accordo paritetico iniziale. Il rischio, dicono in via Berlino, è che una soluzione che dia al governo una sostanziale superiorità sia perfino meno preferibile ad aprire il rinnovo della concessione autostradale a gara pubblica: l’«opzione nucleare» lanciata dal Movimento 5 Stelle e raccolta da Forza Italia. Se Fugatti liquida come boutade l’opzione bando, rimane vero che i numeri di Autobrennero fanno gola: utile netto di oltre 70 milioni annui e gestione per i prossimi 30 anni di un corridoio infrastrutturale cruciale sull’asse mediterraneoscandinavo.
La partita, dunque, riguarda nell’immediato tutto il Nordest. E riguarda il Nordest il dibattito sul completamento dell’autostrada della Valdastico, altro tema di scontro tra M5s e i governatori leghisti di Veneto e Trentino. Dal Veneto, il capogruppo cinquestelle in Consiglio regionale Manuel Brusco parla dell’ipotesi di completare il tratto nord della A31 come di «spot elettorale» della Lega in vista delle elezioni europee. «Per il tratto trentino mancano ancora tutti i progetti, è impossibile fare anche una semplice valutazione di costi e benefici» critica Brusco. «Personalmente, penso che un’opera del genere sia troppo costosa, a prescindere dai benefici che potrebbe portare. La discussione è solo propaganda elettorale dei governatori leghisti verso le europee di maggio. Sarebbe meglio invece investire sulle infrastrutture esistenti».