Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Prandina, (quasi) pronto il parcheggio
Duecento posti auto all’ex caserma, è corsa contro il tempo per aprirlo sotto le Feste
Dal Comune, e in particolare dall’assessore Micalizzi, traspare un prudente ottimismo: s’è lavorato tanto all’ex caserma Prandina per liberare l’area da rifiuti, sterpaglie e altri prodotti dell’abbandono. Il tempo che manca è poco, ma si spera di rendere disponibili 200 posti auto per lo shopping di Natale. Si realizzerebbe così un’idea ultradecennale, antica richiesta dei commercianti: un parcheggio a due passi dal centro.
Meglio aspettare ancora un po’, prima di cantar vittoria. Ma l’annuncio arrivato ieri per bocca dell’assessore cittadino ai Lavori Pubblici, Andrea Micalizzi, fa senz’altro ben sperare. «Stiamo facendo il possibile – ha fatto sapere l’esponente del Pd – per ricavare un parcheggio temporaneo con circa 200 posti auto all’interno dell’ex caserma Prandina da adoperare per le festività natalizie».
Parole, quelle di Micalizzi, a loro modo storiche. Se non altro perché, qualora il Comune centrasse davvero l’obiettivo, si avvererebbe un sogno cullato da quasi una ventina d’anni. Cioè da quando, nel 1999, i militari hanno definitivamente abbandonato l’immensa superficie tra via Orsini e corso Milano, alle spalle del Giardino Cavalleggeri e soprattutto a due passi dal centro di Padova. L’idea di realizzare una grande area di sosta dentro l’ex caserma, avanzata in primis dai commercianti dell’ascom, risale appunto alla fine dello scorso millennio. E tutte le amministrazioni cittadine che si sono succedute fino a oggi, ovvero da quella di Giustina Destro fino a quella di Massimo Bitonci passando per quelle di Flavio Zanonato e Ivo Rossi, hanno tentato invano di tradurre gli auspici in fatti. La svolta, come si ricorderà, è avvenuta a giugno scorso quando, in prefettura, il sindaco Sergio Giordani, il capo della polizia Franco Gabrielli e il direttore regionale dell’agenzia del Demanio, Dario Di Girolamo, hanno firmato un protocollo d’intesa che prevede la cessione della Prandina al Comune in cambio dell’area di via Anelli, in cui è prevista la costruzione della nuova questura. E così, negli ultimi cinque mesi, Palazzo Moroni ha provveduto all’acquisto (al prezzo di 30 mila euro l’uno) di quasi tutti gli alloggi dell’ex Bronx della Stanga, impegnando una cifra che sfiora gli otto milioni di euro e che comprende anche l’abbattimento delle sei palazzine del residence Serenissima. Nel frattempo, all’inizio dell’estate, il Comune ha ricevuto le chiavi dell’ex caserma, ufficialmente soltanto per interventi di semplice manutenzione. Ma dallo Stato, proprio in questi giorni, è arrivato il via libera all’utilizzo della superficie per qualsiasi genere di attività. E allora, su indicazione del sindaco Giordani e dello stesso Micalizzi, si è cominciato a tagliare l’erba, potare gli alberi, sfrondare le siepi, livellare il terreno e asportare i rifiuti rimasti da quando, per oltre un anno tra il 2015 e il 2016, la Prandina è stata adoperata come centro d’accoglienza per i profughi. «Quella dei 200 posti auto sotto Natale – sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici – sarebbe una soluzione provvisoria in attesa di valutare la dimensione definitiva del parcheggio e la sua coesistenza con il parco urbano che vogliamo realizzare ai piedi delle mura cinquecentesche». Se il sogno diventerà realtà, le macchine entreranno e usciranno da via Orsini, mentre i pedoni sbucheranno direttamente in corso Milano, a una manciata di minuti dal centro della città. La corsa contro il tempo è lanciata.