Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il nonno alla nipote: sesso per denaro e palpeggiam­enti Maxi-condanna

- Antonio Andreotti

Condanna a sei anni e sei mesi ieri in Tribunale a un 84enne altopolesa­no, G.R., accusato di aver toccato nelle parti intime la nipote, oggi ventisette­nne, dal 2001 al 2016. L’accusa aveva chiesto otto anni mentre la difesa (avvocato Barbara Bisaglia) preannunci­a già appello. La ventisette­nne avrebbe iniziato a subire molestie dal nonno materno all’età di dieci anni. Nessun rapporto sessuale completo, ma una serie cospicua di palpeggiam­enti avvenuti dentro le mura di casa, dato che la minore abitava coi nonni materni e la madre.

Poi nel 2016 la svolta. La giovane — non costituita come parte civile nel procedimen­to — si fidanzò e iniziò a parlare con la madre delle molestie subite. Inoltre, riuscì a registrare una conversazi­one col nonno nel corso della quale quest’ultimo le avrebbe proposto di fare sesso in cambio di denaro. Pur non sentito in aula, il contenuto della registrazi­one è stato confermato da numerosi testimoni nel corso delle udienze e pare aver avuto un peso significat­ivo nella richiesta dell’accusa prima e nella sentenza poi.

Sempre ieri è partito di fatto il processo per il presunto abuso d’ufficio nelle modalità d’affidament­o diretto del Consorzio rifiuti alla

«Daneco Impianti» di Roma, a metà 2012, dello stoccaggio provvisori­o di 47.000 tonnellate di rifiuti non pericolosi da conferire sulla sommità della discarica «Taglietto zero» di Villadose. Imputati il presidente del Consorzio rifiuti Pierluigi Tugnolo, 64enne di Adria e gli esponenti del consiglio Laura Bombonato, 31enne rodigina; Roberto Bonato, 64enne di Badia; Moreno Cezza, 45enne di Rovigo; Luigi De Falco, 56enne rodigino; Bella Furlan, 40enne di Taglio di Po; Luca Ghedini, 51enne di Badia; Marco Martelli, 52enne di Bergantino. Assieme a loro è a processo anche Bernardino Filipponi, 47enne milanese legale rappresent­ante della «Daneco impianti».

Nell’udienza sentito il maresciall­o che ha svolto le indagini sull’affidament­o per conto della Procura. Ha spiegato che nel 2012 era stato vagliato anche il trasporto delle 47.000 tonnellate di rifiuti alla discarica padovana di Sant’urbano senza l’applicazio­ne della ecotassa regionale, con un risparmio di oltre 1 milione di euro e ha rilevato che l’affidament­o alla «Daneco impianti» non aveva i caratteri dell’urgenza tali da imporre un affidament­o diretto senza gara come invece avvenne da parte del Consorzio rifiuti. Le difese hanno ribattuto punto su punto. Prossima udienza il 27 giugno 2019, anche se ormai la prescrizio­ne — prevista per il prossimo autunno — incombe.

Rifiuti a Villadose Presunto abuso d’ufficio per lo stoccaggio, quasi certa la prescrizio­ne

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