Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Foscarini, prima scelta: la regia Il vice Turone lavora sulla difesa
Nuovo schema, quattro opzioni. Della Rocca-pinzi, quasi un ballottaggio
Claudio Foscarini cambia il Padova e scommette sul 4-3-1-2, un modulo già utilizzato in passato dal tecnico trevigiano a Cittadella. Dove, nel corso degli anni, si sono visti anche il 4-4-2, il 4-2-3-1 e il 4-3-3 a seconda delle stagioni. Con i giocatori attualmente a disposizione, del resto, tutte queste varianti sono utilizzabili senza particolari problemi.
Rispetto all’allenamento di mercoledì, ieri a centrocampo Della Rocca ha preso il posto di Pinzi, con Broh e Belingheri ai suoi lati, mentre Minesso è stato provato trequartista al posto di Clemenza.
La certezza sembra essere la linea difensiva a quattro Cappelletti-capelli-trevisancontessa, oltre alla coppia d’attacco Capello-bonazzoli. Nella partitella finale, infine, anche Marcandella e Cisco sono stati provati con le riserve. All’allenamento non hanno preso parte Salviato, Ravanelli, Madonna e Mandorlini, mentre Pulzetti e Sarno hanno svolto solo lavoro atletico. Due dunque, i dubbi, che magari oggi Foscarini proverà a chiarire: quello di regista, dove si contendono il posto Della Rocca e Pinzi e quello di trequartista, dove il tecnico del Padova dovrà scegliere fra il suo pupillo Minesso e Luca Clemenza, fiore all’occhiello della campagna trasferimenti biancoscudata.
Per quanto riguarda appunto le variabili tattiche, la squadra potrebbe essere schierata con il 4-2-3-1: dietro all’unica punta Bonazzoli, potrebbero agire Minesso a destra, Sarno a sinistra e Clemenza nel ruolo di trequartista. In alternativa anche Capello potrebbe giocare in uno dei tre ruoli dietro al centravanti. Ma c’è anche il 4-3-3, modulo che prevederebbe uno fra Minesso e Clemenza sulla destra, Bonazzoli centrale e a sinistra uno fra Sarno e Capello.
Teoricamente possibile anche il 4-4-2, ma in questo caso non ci sarebbe spazio per uno fra Della Rocca e Pinzi e si dovrebbe ricorrere al doppio mediano, con Broh e uno fra Pulzetti, assente sabato ad Ascoli, Serena e Mazzocco. In questo caso Minesso, Sarno e Clemenza potrebbero agire come esterni. In tutti i casi Foscarini sembra determinato ad abbandonare la difesa a tre, utilizzata spesso da Bisoli
Con la squadra in silenzio stampa, ieri alla Guizza si è presentato il vice di Claudio Foscarini, Alessandro Turone. Turone è figlio di Maurizio, protagonista del celeberrimo gol segnato in un Juventus – Roma giocato 35 anni fa annullato per un fuorigioco dubbio che convinse Giampiero Boniperti a regalare un righello al collega presidente Dino Viola.
«Ero già viceallenatore alla Pro Vercelli con Scazzola — sottolinea Turone — a Livorno ho rescisso il contratto coi piemontesi e l’ho seguito. Foscarini è una persona genuina e squisita e un allenatore preparato, una persona equilibrata e sincera di quelle difficili da trovare in questo mondo. Rispetta tutti e giustamente pretende di essere altrettanto rispettato. Il mio compito sarà di curare la fase difensiva. Abbiamo preso qualche gol di troppo in maniera rocambolesca e ingenua. Ci lavoreremo».
Prime impressioni L’allenatore di Riese sembra orientato a dare più copertura al reparto arretrato