Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La solitudine sotto un diluvio di immagini

- Zangrando

Siamo collegati, abbiamo migliaia di follower ma siamo soli. Conquistia­mo decine di like ma la nostra compagnia resta virtuale, vicini immaterial­i della vita nel cyberspazi­o. «Certe forme di intratteni­mento sono costruite con l’intento di sedare le nostre ansie, a non farci sentire il nostro richiamo di aiuto». Tetsugen Serra è uno degli ospiti del convegno «Nemica solitudine», che si tiene oggi a Padova. È uno dei pochi maestri zen italiani, diversi anni trascorsi in Giappone che non hanno scalfito l’accento milanese («gli amici della mia generazion­e andavano in India, io ho proseguito fino alla fermata successiva»). La giornata è organizzat­a dall’associazio­ne Italiana di Psicogeria­tria presieduta da Marco Trabucchi. Tra gli ospiti giornalist­i come Alessandro Russello, scrittori come Flavio Pagano, la regista Cristina Comencini, la psicologa Vera Slepoj, il filosofo Umberto Curi.

Maestro, nel mondo dell’iperconnes­sione, oggi, essere soli non è un benefit?

«Se significa solitudine nella meditazion­e o capacità di stare con sé stessi, si tratta di un momento di cui ogni persona ha bisogno. Ma la solitudine ci porta anche ansia poiché entriamo in contatto con uno sconosciut­o. Nel silenzio siamo in compagnia di noi stessi: un io che conosciamo solo in relazione agli altri, ma non in relazione a noi stessi. Conosciamo i nostri gusti, i nostri piaceri e la nostra squadra di calcio ma chi è veramente quella persona che fa tutte queste scelte e che ha tutte queste preferenze? Se sono solo con me stesso senza fare nulla non so più chi sono, cosa voglio e dove devo andare. Questo fa nascere ansia».

Che cosa c’entra tutto questo con la vita on line?

Tentiamo di risolvere tutto creando qualcosa attorno a noi, ci rifugiamo nell’intratteni­mento. Che ci vuole? Basta premere un tasto e tuffarci nei social. Creiamo rumore, siamo sotto un diluvio di immagini, nessuna delle quali ci resta in mente.

Le nostre conversazi­oni sono infarcite del pronome «io». Spesso i social sono utilizzati per diffondere cultura, interessi, informazio­ni utili. Altre volte troviamo l’ipertrofia dell’ego.

«Questo essere accartocci­ati in se stessi, senza coltivare relazioni reali, ci porta alla disperazio­ne. Un atteggiame­nto ombelicale che non presenta via d’uscita. Oggi tutto è per l’individuo. Dobbiamo riportare l’attenzione sull’essere».

Come curarci dalla solitudine?

«Se la fuggiamo diventa una nemica e fuggire davanti al nemico spesso ci procura una condizione di bassa autostima. Cercheremo sempre di fuggire la solitudine per non sentirsi incapaci ad affrontarl­a. Se accettiamo un po’ di ansia che ci procura stare soli e iniziamo ad conoscere un po’ noi stessi, la solitudine diviene un fattore positivo, un’amica da corteggiar­e».

Quando un uomo di successo dice: “ce l’ho fatta da solo”, ha ragione?

«Nel lavoro non esiste la parola “Da solo”. Posso essere il capitano condottier­o della quadriga, posso aver trovato la giusta distribuzi­one del carico, e i giusti cavalli, ma senza il pianale, le ruote, l’asse e il timone, il carro non si muove anche se c’è un condottier­o validissim­o. Il lavoro è sempre di squadra, anche se non lo voglio riconoscer­e».

La cultura zen si associa a uomini che stanno da soli in silenzio, a meditare. E’ vero?

«Si ma attenzione agli stereotipi. Il terreno di pratica dello Zen è la società, la vita, il mercato. Qui il praticante combatte la sua dura lotta interiore con l’individual­ismo e l’egoismo. Se il Buddha per diffondere il suo insegnamen­to usò parabole e metafore, il praticante Zen di oggi usa soprattutt­o le azioni non solo le intenzioni, il suo linguaggio è il linguaggio della gente comune: lavoro e società». Come si esce dalla disperazio­ne della solitudine?

«Per la vita non esistono ricette ma consigli in cucina. Dobbiamo mantenere attiva e viva la nostra curiosità, cercare di verificare tutte le forma di conoscenza. Osservare e non giudicare. Questo convegno sulla solitudine che abbraccia un po’ tutte le conoscenze è un buon lavoro sull’essere».

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La scheda
 ??  ??  «Nemica Solitudine» è il convegno che si tiene oggi a ingresso libero in Sala dei Giganti, Palazzo Liviano a Padova, dalle 9 alle 17.30. Nella foto, Tetsugen Serra
 «Nemica Solitudine» è il convegno che si tiene oggi a ingresso libero in Sala dei Giganti, Palazzo Liviano a Padova, dalle 9 alle 17.30. Nella foto, Tetsugen Serra

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