Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Maltempo, 10 miliardi da Roma
Maxi-stanziamento in manovra. Il sottosegretario Fantinati: la maggior parte al Nordest
La decisione nel Consiglio dei ministri di martedì sera: 10 miliardi e mezzo in tre anni «dirottati» dal capitolo investimenti a un fondo eccezionale per le 11 regioni colpite dal maltempo. E il sottosegretario Fantinati (M5s) assicura: «La maggior parte sarà per il Nordest e per il Veneto». E Tria annuncia che i primi 3,5 miliardi serviranno anche a ridurre il rapporto deficit/pil in Europa.
Il disastro maltempo finisce nella manovra. Di più, finisce a Bruxelles. Con il doppio vantaggio di sbloccare dieci miliardi e mezzo in tre anni proprio per i danni dell’ultima ondata di maltempo che ha messo in ginocchio il Veneto oltre ad altre dieci regioni e per interventi contro il dissesto idrogeologico da un lato e di abbassare il rapporto fra Pil e deficit dall’altro. A spiegarlo è il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, il pentastellato veronese Mattia Fantinati.
«La scelta è stata assunta dal Consiglio dei ministri ieri sera (martedì ndr)- spiega Fantinati - si è deciso coraggiosamente di spostare oltre dieci miliardi dal capitolo nazionale “investimenti” a un fondo eccezionale proprio per danni e interventi sul fronte del dissesto idrogeologico per le sole regioni colpite dal maltempo eccezionale di fine ottobre. Dico fin d’ora, in attesa del conteggio preciso, che il Nordest e il Veneto in particolare avranno diritto a una fetta fra le più consistenti di questo fondo». Fantinati ricorda le visite fra la devastazione di Rocca Pietore e i Serrai di Sottoguda dei generali pentastellati, a partire dal vicepremier Luigi Di Maio. «E lo scopo non era farsi scattare la foto di rito - continua il sottosegretario - bensì aiutare concretamente i nostri territori martoriati. E così stiamo facendo». Fantinati cita una suddivisione ben precisa (confermata anche dal Mef): 3,5 miliardi di euro ogni anno per tre anni a partire dal 2019. Con un dettaglio non da poco: il primo stanziamento equivale allo 0,2% del Pil, come ha ribadito ieri lo stesso ministro all’economia Giovanni Tria, soldi che il ministro chiede alla Ue di «scorporare» dai conti in manovra proprio perché legati ad eventi calamitosi eccezionali. Scorporando quei 3,5 miliardi, il rapporto, al centro della querelle europea, fra deficit e Pil non sarebbe più del 2,4 bensì del 2,2%. «Lo stesso schema - spiega Fantinati - è stato seguito dalla Francia per un’alluvione e si attende il pronunciamento dell’europa che non voglio pensare possa dire di no. Sarebbe la dimostrazione di una vessazione inaccettabile verso territori duramente colpiti».
Cosa succede ora? Le Regioni spazzate dal maltempo dovranno quantificare danni e interventi preventivi. «Non
Fantinati
Il Veneto ha sofferto più di altri e otterrà più fondi, terra coraggiosa che merita il sostegno del governo
possiamo pregare ad ogni autunno che non ricapiti - conclude Fantinati - le opere di prevenzione vanno completate tutte e con questi fondi possiamo farlo. Mi sto sentendo spesso con il governatore Luca Zaia che sta facendo la sua parte. Continuiamo a fare opposizione alla Lega in Regione ma in questa situazione non è questione di colore politico, la nostra terra vengono prima. Il Veneto è una delle regioni che ha sofferto di più e che avrà di più».
Intanto anche Di Maio assicura durante il question time alla Camera una netta velocizzazione delle procedure per i danni: «Assumo l’impegno a sospendere imposte e contributi in via straordinaria per le imprese colpite e lavoreremo per la sospensione dei mutui bancari». Esulta il pentastellato bellunese Federico D’incà: «Di Maio oltre ad anticipare la predisposizione di un’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile che disciplinerà le attività ricognitive per i primi aiuti alle imprese, si è impegnato a presentare un emendamento per l’accelerazione delle procedure di ristoro. Tradotto il contributo arriverà in 6-8 mesi anziché in due anni dall’evento». Di Maio ha parlato anche di altri fondi, in un puzzle di aiuti che toccherà anche Bellunese e Altopiano di Asiago: «Sono stati stanziati subito 53 milioni di euro per consentire gli immediati interventi di ripristino della viabilità e il completamento delle operazioni di assistenza e soccorso alla popolazione. Ma è chiaro che abbiamo danni per centinaia di milioni e stanzieremo fondi sia con risorse nostre, direttamente nella legge di bilancio, sia attingendoli dal Fondo europeo di solidarietà». Continua anche la gara di solidarietà in regione. Sul conto corrente attivato da Palazzo Balbi sono già stati fatti 8.418 versamenti per un totale di un milione di euro. Ultimo aiuto da un’azienda in ordine di tempo, poi, sono i 15 mila euro versati da Fassa Bortolo. Voce critica, invece, dal Pd con il consigliere regionale Graziano Azzalin che dice: «Un milione per la somma urgenza. Questo è quanto ha stanziato la Giunta dopo i disastri provocati dal maltempo in Veneto. Non è ridicolo, è peggio: una presa in giro senza uguali. Zaia e la sua Giunta non possono far finta di niente: nel bilancio che approderà in aula a fine mese non c’è niente per le conseguenze di questa catastrofe».