Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Laureati in fuga dal Veneto «Non attrae»

Oggi il Rapporto 2018 di Fondazione Nordest: «Investire di più in tecnologie»

- Bensa

Lombardia e (soprattutt­o) Emilia Romagna attraggono i laureati, il Veneto li perde: questo uno degli elementi chiave del Rapporto 2018 di Fondazione Nordest, che sarà presentato stamani a Padova alla presenza, fra gli altri, del ministro delle Finanze Giovanni Tria. «Occorre investire di più nell’innovazion­e delle imprese», si legge nello studio.

Quanto conta la laurea per assicurars­i un posto di lavoro? Tanto, a sfogliare i dati. Secondo i quali - nel Nordest gli assunti variano fra il 74,3 e l’89 per cento in relazione alla fascia d’età. Ma quanto incidono, nel complesso, i lavoratori «della conoscenza» sull’occupazion­e totale? Appena il 13,7 per cento in Veneto, fanalino di coda di un Nord trainato da Lombardia (con il 17,1 per cento) ed Emilia Romagna (16,8), seguite da Friuli Venezia Giulia (14,4) e Trentino Alto Adige (14,1). Ma c’è un elemento che colpisce più di altri: mentre il resto del Nord è capace di attrarre laureati - il record spetta all’emilia Romagna con un saldo positivo del 15,3 per mille in Veneto si verifica un esodo al contrario. Il bilancio, infatti, è negativo per il 4,6. Sono alcuni dei dati più significat­ivi contenuti nel Rapporto Annuale 2018 della Fondazione Nordest, che sarà illustrato oggi, dalle 10.30, nell’aula magna Galileo Galilei dell’università di Padova alla presenza - fra gli altri - del ministro dell’economia e delle Finanze Giovanni Tria e del presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia. Dati dai quali emerge una realtà in chiaroscur­o: pur registrand­o valori sensibilme­nte più elevati della media italiana, «il Nordest ha un tasso di occupazion­e di laureati, nella fascia di età 25-34 anni, più basso rispetto al Nord Ovest» scrive il professor Paolo Gubitta, docente dell’ateneo patavino, nello studio. E questo è il «primo fatto» evidenziat­o da Gubitta. Il secondo riguarda la disomogene­ità in termini di incidenza dei lavoratori della conoscenza sull’occupazion­e: «All’interno della macroarea (Nordest e Nordovest, ndr.) il Veneto ha la percentual­e più bassa con il 13,7 per cento, mentre l’emilia Romagna viaggia quasi alla velocità della Lombardia. Ed anche la presenza di laureati in discipline scientific­he e ingegneris­tiche, sulla popolazion­e attiva, a Nordest (3,9 per cento) è inferiore alla media italiana (4,1)», mentre l’emilia Romagna (4,4) è vicina al Nordovest (4,6)». Pochi anche i laureati in discipline scientific­he e ingegneris­tiche in rapporto alla popolazion­e attiva: «solo» il 3,9 per cento a Nordest contro, per esempio, il 4,4 dell’emilia Romagna e il 4,6 della Lombardia. Come altrettant­o pochi, secondo il Rapporto, sono i laureati («di qualunque disciplina») che lavorano nei settori ad elevato contenuto di scienza e tecnologia: il 14,5 per cento a Nordest, un dato addirittur­a inferiore alla media nazionale del 14,9. Impietoso in confronto con l’europa e con Paesi come la Spagna (19,9), la Germania (20,3) e la Francia (23,3). «Ciò indica - sostiene Paolo Gubitta - una minore presenza di attività complesse».

La vera debolezza del Veneto, tuttavia, consiste nell’incapacità di trattenere i laureati fra i 25 e i 39 anni, al punto da registrare un saldo negativo del 4,6 per mille, al contrario di Friuli Venezia Giulia (+1,9), Lombardia (+13,7) e soprattutt­o Emilia Romagna (+15,3). «Debole» anche il Trentino Alto Adige, a meno 0,6.

Che fare per invertire la marcia? Investire in innovazion­e, spiega il docente: «Un processo lungo che dipende anche dalle politiche industrial­i nazionale e regionali».

Il Rapporto sarà presentato oggi dal direttore scientific­o della Fondazione Nordest, Carlo Carraro. Interverrà anche Giancarlo Giorgetti, sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio, mentre alla tavola rotonda parteciper­anno il presidente della Fondazione, Giuseppe Bono, il governator­e del Friuli Venezia Giulia Massimilia­no Fedriga, il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti e i leader confindust­riali di Veneto, Matteo Zoppas, e Trento, Enrico Zobele. Condurrà il direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini.

4,6 Il saldo negativo del Veneto, per mille, sulla mobilità dei laureati italiani fra i 25 e i 39 anni. Il Nord è trainato soprattutt­o da Emilia Romagna e Lombardia. Negativo anche il Trentino Alto Adige

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Tradiziona­le Il «lancio del tocco», da parte dei neo laureati, in piazza San Marco

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