Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
I soldi dell’inail per il nuovo ospedale
Progetto nel piano delle opere pubbliche. Chiesti 450 milioni: decide il cda dell’ente
Arrivano i soldi per il nuovo ospedale. Accogliendo la richiesta presentata a dicembre 2017 dal governatore Luca Zaia, l’inail ha inserito la cittadella sanitaria che dovrebbe sorgere a Padova est nel Piano triennale delle opere pubbliche 2019/2021. Ora il cda dell’istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, che investe parte del patrimonio in opere di pubblica utilità, deve decidere se concedere tutti i 450 milioni di euro necessari alla costruzione del complesso o una parte.
Arrivano i soldi per il nuovo ospedale. Accogliendo la richiesta presentata a dicembre 2017 dal governatore Luca Zaia, l’inail ha inserito la cittadella sanitaria che dovrebbe sorgere a Padova est nel Piano triennale delle opere pubbliche 2019/2021 e ora il Consiglio di amministrazione dell’ente deve decidere se concedere tutti i 450 milioni di euro necessari alla costruzione del complesso o una buona parte. L’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali investe infatti una fetta del patrimonio in «immobili di pubblica utilità», scolastici e sanitari soprattutto, «in sinergia con gli enti locali e regionali».
La Regione dovrebbe ricevere dall’istituto un finanziamento agevolato di lungo periodo (20-25 anni), al tasso fisso del 2,5%, e fino alla completa restituzione del capitale il nuovo ospedale di Padova resterà di proprietà dello stesso Inail. A Palazzo Balbi si respira un certo ottimismo per il buon esito dell’operazione, perchè la commissione tecnica dell’ente ha definito «opera strategica» il policlinico per il quale l’università ha appena presentato il «documento di visione», e comunque ha già una certa esperienza in materia. L’inail detiene infatti la proprietà di parte dell’ospedale di Cortina, il padiglione Putti, che si è impegnato a ristrutturare e che affianca il Codivilla (totalmente pubblico), quindi un piede nella sanità veneta lo ha messo da tempo. E pure pesante.
La risposta positiva della direzione centrale del Patrimonio è la prima arrivata a Palazzo Balbi, che finora aveva ricevuto solo 73 milioni di euro dal ministero della Salute, per un polo da 900 letti e dotato di campus universitario. Più l’ammodernamento dell’attuale sede di via Giustiniani, che manterrà le specialità di base, oltre all’ospedale della Donna e del Bambino, struttura avviata con la progettazione del primo blocco, la Pediatria, da insediare al posto della Pneumologia, che sarà abbattuta a marzo 2019.
Ma prima bisogna risolvere il tira e molla sui terreni di Pad’appalto dova est. La stazione appaltante del policlinico del futuro, ovvero l’azienda ospedaliera, ha scelto con gara il notaio dal quale fare il rogito per assumere la proprietà dei 52 ettari che il Comune cede gratuitamente. Ora bisognerà stabilire la data, entro il termine massimo del 30 novembre. Una volta acquisiti i terreni, il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Luciano Flor, dovrà indire una gara
900 Sono i letti previsti per il policlinico del futuro, che sarà affiancato dall’attuale di via Giustiniani, da rivedere. Avrà le specialità di base
per trovare il progettista e istituire una commissione tecnica (possono partecipare anche consulenti esterni) per valutare le varie proposte.
Nel bando, da sottoporre all’approvazione della commissione tecnica regionale dei Lavori pubblici, dovranno essere specificati posti letto e costo dell’opera, oltre ai tempi per la redazione dei progetti preliminare, definitivo ed esecutivo. Solo con il progetto in mano, l’azienda ospedaliera potrà infine lanciare la gara per trovare il costruttore.
Insomma, se tutto va bene, i cantieri dovrebbero aprire entro cinque anni.