Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Petrolio sloveno per frodare il Fisco A Monselice la base di stoccaggio

Indagato il commercial­ista Rossato. Finanza insospetti­ta dai prezzi bassi della benzina

- Roberta Polese

I prezzi bassi vanno bene a tutti, soprattutt­o quando si tratta di benzina, ma quando sono troppo bassi allora qualcosa non va. Questo è il principio che ha spinto il Nucleo tributario della Guardia di Finanza di Venezia a indagare sul traffico di benzina e denaro di cui ha parlato lunedì la trasmissio­ne di Rai tre, Report, e che ha acceso i riflettori su operazioni sospette e depositi di benzina «stoccati» proprio a Monselice. Nell’inchiesta veneziana chiusa nel 2017 compaiono 31 persone, tra cui molti padovani, indagati per associazio­ne a delinquere finalizzat­a ai reati tributari. Tra questi c’è il commercial­ista monselicen­se Loris Rossato, forzista, ex assessore alle attività produttive di Monselice, ex presidente del Cvs e ora consiglier­e del Consorzio Padova Sud. Trenta le società coinvolte nella frode, una buona parte di queste gravitanti nella Bassa Padovana, 127 milioni di ricavi non dichiarati, 23 milioni di Iva e 3 milioni di accise evase nel 2015.

La Finanza è giunta a Rossato per le operazioni sospette di alcune sue società con il socio Rino Bellan, titolare della società Energy Group, proprietar­ia di pompe di benzina, anch’esso indagato. Nelle carte dell’inchiesta la Finanza ricostruis­ce il flusso di benzina giunto dalla Slovenia depositato a Monselice e poi rivenduto truffando il Fisco. Lo sguardo è puntato sulla Sinhue Italia srl, di Rossato-bellan, costituita nel 2011. «Si tratta di una semplice società di intermedia­zione con un fatturato bassissimo e inattiva dal 2015» si discolpa Rossato. La Sinhue viene ceduta nel 2015 ma contempora­neamente si scopre che la società aveva acquistato ingenti quantitati­vi di carburante da un operatore di Lubjiana, in Slovenia, per depositarl­o presso la Piva Imone Carburante di Monselice, e rivenderlo alla Energy Group di Bellan Rino e Andrea (padre e figlio). Avendo acquistato il carburante da un operatore comunitari­o e quindi senza applicazio­ne dell’iva, l’imposta indicata nelle proprie fatture di vendita è diventata tutta Iva a debito, mai versata, per oltre 500mila euro.

«Non siamo di fronte a semplici indagini per evasione fiscale di ma di associazio­ne a delinquere – commenta Francesco Miazzi, esponente dei movimenti ambientali­sti della Bassa - Ritrovare queste persone nel cda del Padova sud, presentate come i risolutori della gestione truffaldin­a del Padova Tre, grida vendetta. Lo stesso vale per le consulenze pagate dal Comune di Monselice a Rossato».

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Su ReportA sinistra Rino Ballan, socio di Loris Rossato, intervista­to da un giornalist­a Report

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