Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Padova, la rinascita con le reti di Bonazzoli «Vivo per fare gol»
Il giovane attaccante biancoscudato è tornato decisivo
In quell’esultanza rabbiosa davanti alla curva, con quella mano portata al petto indicando la maglia e lo scudo, c’è tutto Federico Bonazzoli. Che sarà pure giovane, che magari a qualcuno potrà non risultare simpatico, ma che sul campo dà sempre tutto, anche quando i risultati e i gol non arrivano. Ecco perché il sigillo del Del Duca, con quella mano all’orecchio c’è tutta la rinascita del Padova dopo l’arrivo di Claudio Foscarini. Uno che ha creduto pienamente in lui sin dal primo giorno.
Bonazzoli, ci spiega il significato di quell’esultanza?
«Volevo dimostrare di non essere qui per caso, volevo dimostrare che ci tengo al mio lavoro e alla maglia che indosso. Posso giocare bene o male, ma in campo do sempre tutto. E l’impegno che ci metto è sempre il 100%».
Con Foscarini in panchina per lei potrebbe essere arrivata la svolta.
«Calma. Abbiamo vinto una partita, è stata una vittoria molto importante e su questo ci sono pochi dubbi. Ma la strada che dobbiamo percorrere è ancora molto lunga e non dobbiamo commettere l’errore di pensare che sia tutto risolto. Foscarini ha portato serenità, ha molta esperienza, ma spetta a noi dimostrare quello che valiamo sul campo».
È stata la sua miglior prestazione da quando è a Padova? «Penso di si, sicuramente la cosa più importante è stata la prestazione della squadra. Abbiamo aspettato l’ascoli e poi ci siamo sempre riproposti, sfruttando molto anche il contropiede. Ovviamente sono contento».
Un attaccante vive per il gol.
«Si può raccontare quello che si vuole, ma è vero al 100%: un attaccante vive per il gol. Anche per me non è la stessa cosa che segni o che non segni. Non si può pensare che sia il contrario. Prima il gol a Crotone, poi quello di Ascoli. Spero che possa essere il primo di una lunga serie, anche se la strada è ancora molto lunga. Sia per me che per il Padova».
Alla ripresa ci sarà il Carpi. Quanto darebbe per ripetersi? «Sarò banale, ma il successo di un attaccante dipende dalla squadra. Spero di poter dare il mio contributo, tutto il resto secondo me va a braccetto».
L’intesa con Capello sabato è parsa al top.
«L’ho detto varie volte, con Ale ci conosciamo da una vita e sul campo non serve neppure che uno dica all’altro dove vuole la palla. Adesso dobbiamo guardare avanti senza timori o preoccupazioni. Abbiamo vinto su un campo in cui non aveva mai vinto nessuno».
Di Biagio ha avuto parole al miele per lei.
«Lo ringrazio. Non é compito mio valutare le scelte di Di Biagio, io lavoro e cerco di fare il massimo, dopodiché il resto viene di conseguenza».
Ritorno al successo Non vincevamo da due mesi, lo abbiamo fatto dove non aveva mai vinto nessuno