Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rovigo, il club nella bufera Zambelli si dimette e attacca «Hanno voluto farmi fuori»
Caos nella Femi-cz Rugby Rovigo: dopo l’azzeramento del consiglio di Amministrazione, scatenato dalle dimissioni in primis dell’ex patron rossoblù Francesco Zambelli, quest’ultimo affida ad una lettera-testamento la sua verità. Zambelli se la prende prima di tutto con il sindaco Massimo Bergamin e il suo vice e assessore allo sport, Andrea Bimbatti. Il nodo del contendere la tassa sulla pubblicità che la società rossoblù deve pagare, «lo prevede la legge» aveva dichiarato nei giorni scorsi lo stesso Bimbatti.
«Da voci di corridoio- scrive Zambelli- apprendo che la tassazione della pubblicità allo stadio, introdotta senza preavviso da Asm Spa nel 2011, stoppata per 3 anni dal sindaco Bruno Piva e dal presidente Ugo Fiocchi, richiamata nel contratto di comodato d’uso nella forma di “ricavi non tassabili perché vitali alla sopravvivenza della società”, sarà tolta dal contratto in quanto non negoziabile. A distanza di 9 anni in Comune c’è ancora chi si appella al dovuto per legge. Il commissario Ventrice mi diceva che è una questione politica e che il nuovo sindaco avrebbe risolto tutto».
E ancora Zambelli cita anche il professor Luigi Costato promotore e sostenitore della Monti Rugby Rovigo Junior: «Qualcuno ha trafficato per farmi uscire prematuramente. Per mia fortuna però devo dire che sono contento e dovrò ringraziare, sinceramente, anche a battaglia persa, fra gli altri, il mio amico Luigi».
Zambelli si è dimesso da consigliere lunedì, e le sue dimissioni hanno fatto scattare anche quelle del presidente in carica Nicola Azzi e dei consiglieri Federico Cogo, Paolo Panin e Francesca Marcato. «Francesco voleva tutto e subito, certi percorsi però hanno dei loro tempi e per questo dopo le sue dimissioni ho rassegnato le mie» dichiara il presidente dimissionario rossoblù, Azzi, lasciando intendere divergenze di vedute con Zambelli. «In questi mesi abbiamo risolto- spiega ancora Azzi- con la collaborazione del consulente della società Giuseppe Favaretto, molte cose con il Comune. Ora il lavoro fatto non so che fine farà».