Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Via le panchine e wi-fi spento Tornano i sindaci anti-degrado
Quando non si tocca il TREVISO tema sicurezza in senso stretto, sono «degrado» e «decoro» gli argomenti preferiti dai nuovi sindaci di centrodestra. Ogni occasione è buona per mettere paletti, redigere regolamenti e invitare i cittadini a «comportarsi bene». Così a Treviso la maggioranza di Mario Conte prepara un documento che vieterà di bivaccare o sdraiarsi su panchine e monumenti, mentre a Vicenza Francesco Rucco le panchine le toglie direttamente, e spegne il wi-fi nelle zone più critiche dove i residenti segnalano da tempo la presenza di spacciatori o di assembramenti «non spinti dalle migliori intenzioni». La figura del sindaco-sceriffo è quasi mitologica nell’universo filoleghista, nata con la stella sul petto di quel Giancarlo Gentilini che negli anni Novanta a Treviso ha incarnato le battaglie contro nullafacenti e immigrati; oggi Rucco e Conte si cimentano nella stessa materia, «ordine, disciplina e rispetto delle leggi». Assume quasi un sapore nostalgico la proposta del centrodestra trevigiano: Gentilini aveva fatto eliminare le panchine, Conte prova a regolamentarle. «Non c’è intenzione di toglierle – assicura il leghista -, ma di chiedere una maggiore educazione, dando allo stesso tempo uno strumento in più alla polizia locale per poter arginare atteggiamenti irrispettosi negli ambienti pubblici. Non ci interessa creare divieti ma decoro, i monumenti possono essere vissuti senza sporcare o imbrattare». Dalla Loggia dei Cavalieri alle gradinate di piazza Duomo e della piazza Indipendenza: «Ci si potrà sedere sempre – dice Conte -, ma con rispetto». A Vicenza l’amministrazione, dopo aver rimosso nei mesi scorsi le panchine dal parco delle Fornaci, ha deciso di rimarcare il concetto riducendo la copertura della connessione internet gratuita in via Allende, che si trova nella stessa zona: «Non significa toglierla da tutte le aree pubbliche – spiega Rucco –, è una proposta che voglio testare nelle zone critiche. Non è la soluzione al problema dello spaccio, ma può aiutare a contenerlo». Il centrosinistra insorge esprimendo la propria totale contrarietà: «Il sindaco sembra ogni giorno più ossessionato dalla parola “degrado” e questa psicosi sta portando l’amministrazione a superare il confine che divide il discutibile dal ridicolo, il wi-fi libero è un’opportunità, genera economia, cultura e comunità». Anche a Treviso un paio d’anni fa (con la giunta di centrosinistra), c’era stata una questione simile legata alla rete gratuita, con lamentele per lo stazionamento dei richiedenti asilo nelle piazze e davanti ai negozi del centro. Il Comune aveva rapidamente avviato una campagna di manutenzione del servizio, che di fatto era stato sospeso. Ma con molto meno clamore.