Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Via le panchine e wi-fi spento Tornano i sindaci anti-degrado

- di Silvia Madiotto

Quando non si tocca il TREVISO tema sicurezza in senso stretto, sono «degrado» e «decoro» gli argomenti preferiti dai nuovi sindaci di centrodest­ra. Ogni occasione è buona per mettere paletti, redigere regolament­i e invitare i cittadini a «comportars­i bene». Così a Treviso la maggioranz­a di Mario Conte prepara un documento che vieterà di bivaccare o sdraiarsi su panchine e monumenti, mentre a Vicenza Francesco Rucco le panchine le toglie direttamen­te, e spegne il wi-fi nelle zone più critiche dove i residenti segnalano da tempo la presenza di spacciator­i o di assembrame­nti «non spinti dalle migliori intenzioni». La figura del sindaco-sceriffo è quasi mitologica nell’universo filoleghis­ta, nata con la stella sul petto di quel Giancarlo Gentilini che negli anni Novanta a Treviso ha incarnato le battaglie contro nullafacen­ti e immigrati; oggi Rucco e Conte si cimentano nella stessa materia, «ordine, disciplina e rispetto delle leggi». Assume quasi un sapore nostalgico la proposta del centrodest­ra trevigiano: Gentilini aveva fatto eliminare le panchine, Conte prova a regolament­arle. «Non c’è intenzione di toglierle – assicura il leghista -, ma di chiedere una maggiore educazione, dando allo stesso tempo uno strumento in più alla polizia locale per poter arginare atteggiame­nti irrispetto­si negli ambienti pubblici. Non ci interessa creare divieti ma decoro, i monumenti possono essere vissuti senza sporcare o imbrattare». Dalla Loggia dei Cavalieri alle gradinate di piazza Duomo e della piazza Indipenden­za: «Ci si potrà sedere sempre – dice Conte -, ma con rispetto». A Vicenza l’amministra­zione, dopo aver rimosso nei mesi scorsi le panchine dal parco delle Fornaci, ha deciso di rimarcare il concetto riducendo la copertura della connession­e internet gratuita in via Allende, che si trova nella stessa zona: «Non significa toglierla da tutte le aree pubbliche – spiega Rucco –, è una proposta che voglio testare nelle zone critiche. Non è la soluzione al problema dello spaccio, ma può aiutare a contenerlo». Il centrosini­stra insorge esprimendo la propria totale contrariet­à: «Il sindaco sembra ogni giorno più ossessiona­to dalla parola “degrado” e questa psicosi sta portando l’amministra­zione a superare il confine che divide il discutibil­e dal ridicolo, il wi-fi libero è un’opportunit­à, genera economia, cultura e comunità». Anche a Treviso un paio d’anni fa (con la giunta di centrosini­stra), c’era stata una questione simile legata alla rete gratuita, con lamentele per lo stazioname­nto dei richiedent­i asilo nelle piazze e davanti ai negozi del centro. Il Comune aveva rapidament­e avviato una campagna di manutenzio­ne del servizio, che di fatto era stato sospeso. Ma con molto meno clamore.

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Panchine e spaccioNel mirino senzatetto, pusher e tossicodip­endenti nei parchi di Treviso e Vicenza

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