Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Italia sconfitta ma a testa alta

In ventimila con gli azzurri. Ghiraldini: «Superiori nella ripresa». Bellini: meta e infortunio

- Andrea Pistore

L’euganeo e i suoi ventimila PADOVA spettatori salutano il grande rugby internazio­nale in una partita che potrebbe profumare di congedo degli Azzurri da Padova.

L’impresa non è riuscita, Italia-australia è finita 7-26, confermand­o la tradizione dei Wallabies sempre vincitori nelle venti gare disputate sinora contro l’italia. L’impression­e è che per rovesciare la storia servirà ancora tempo oltre a un’attenzione diversa anche negli arbitraggi. Nel 2019 non si giocherann­o le «amichevoli» di novembre: il calendario della palla ovale prevede i Mondiali in Giappone. Quest’anno poi scade il contratto tra la Fir e il comune di Padova e i rumors per il futuro non sono incoraggia­nti. Quello veneto si è confermato un pubblico di assoluta competenza che archivia sui telefonini il momento degli inni, gustandosi una partita tecnica e divertente. Gli azzurri iniziano a trazione anteriore e quando Steyn schiaccia in meta dopo una manciata di minuti lo stadio esplode. Purtroppo le immagini televisive obbligano l’arbitro francese Gauzere ad annullare. Poco prima era stato Folau a prendersi gli applausi: l’australian­o è famoso per aver giocato tutti e tre i codici della palla ovale e lo dimostra con uno slalom da far invidia ad Alberto Tomba. Al quarto d’ora si sveglia il pubblico e il cuore soffre quando Tebaldi intercetta e dopo 30 metri di volata schiaccia a terra ma gli viene contestato il fuorigioco. Piovono fischi dagli spalti, c’è chi si appella al Tmo che non arriva: le immagini lasciano l’amaro in bocca con l’azione più che regolare.

Si gioca molto e la prima mischia arriva solo al 16’ e anche i tifosi capiscono il buon momento degli azzurri spingendol­i al grido «Italia-italiaital­ia». La partita non si sblocca e aver già resistito agli australian­i per 30’ è un record, fino alla meta di Koroibete trasformat­a da To’omua che di fatto spezza gli equilibri. Tre minuti più tardi ancora il centro trova la seconda meta per il 14-0 all’intervallo. Nella ripresa va subito a segno l’australia, poi il padovano Bellini diventa profeta in patria trovando una meta che ricorda quella di Mirko Bergamasco nel 2008, proprio con gli Wallabies. A pochi minuti dalla fine l’australia chiude i giochi con Genia, per un match che ha visto un’italia a testa altissima e in fondo anche penalizzat­a un po’ dal risultato finale scritto dal campo. Poi tutti al terzo tempo, come nella migliore delle tradizioni della palla ovale. A fine gara il rammarico supera la soddisfazi­one per la buona prova generale degli azzurri. «Finalizzia­mo poco — spiega capitan Ghiraldini — serve più precisione in alcune occasioni. Nel secondo tempo eravamo superiori fisicament­e e mentalment­e. Peccato per la meta annullata a Tebaldi che poteva cambiare il risultato e il corso della partita».

Mattia Bellini non si gode la serata per un brutto infortunio alla spalla: «Questo problema cancella la gioia di aver segnato nello stadio della mia città. Resta la buona prestazion­e, peccato per le tante touche sbagliate».

” Bellini Il problema alla spalla offusca un po’ la gioia della meta nella mia città

Il futuro Scaduto il contratto tra Fir e Comune: niente certezze su altri eventi

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