Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cellulari spariti e richieste di riscatto furto (con polemiche) al Tito Livio

Ladri in palestra. E i ragazzi coinvolti contestano l’istituto: «Poca tutela»

- Silvia Moranduzzo

Furto con richiesta di PADOVA riscatto. È successo alla scuola più prestigios­a della città, il liceo classico Tito Livio. Venerdì 9 novembre gli studenti della seconda D erano in palestra per seguire la lezione di educazione fisica. Al termine sono tornati in spogliatoi­o e hanno avuto l’amara sorpresa: erano spariti due cellulari, del valore di circa mille euro, e 110 euro in contanti. Gli studenti si sono rivolti immediatam­ente agli insegnanti che hanno comunicato l’accaduto alla preside dell’istituto. Ma la vicenda non finisce qui, perché uno dei quattro ragazzi ha provato a chiamare dal telefono di un amico il suo numero. A rispondere all’altro capo è stato un uomo dalla cadenza veneta che ha chiesto duecento euro per restituire la refurtiva.

Il pomeriggio i genitori hanno accompagna­to i figli dai carabinier­i per sporgere denuncia ma la loro rabbia non si è placata e sono scoppiate le polemiche.gli studenti, infatti, si sono sentiti poco tutelati da alcuni insegnanti che li hanno rimprovera­ti per non aver preso precauzion­i. «Consigliam­o sempre ai ragazzi di mettere sul tavolo del professore i cellulari – spiega Mirco Zago, vicepresid­e della scuola – In questo modo telefoni o portafogli sono al sicuro perché sotto il diretto controllo dell’insegnante. È difficile che un estraneo entri indisturba­to nella scuola, all’ingresso ci sono gli operatori Ata che controllan­o. Per esempio, sabato scorso è entrata una persona e il personale l’ha fermato chiedendo di cosa avesse bisogno. L’uomo dopo aver tentennato se ne è andato».

Di altro parere sono gli studenti coinvolti nel furto, ancora molto arrabbiati. «L’ingresso della palestra e degli spogliatoi si trova prima dell’ingresso principale – afferma una studentess­a della seconda D – quindi il personale Ata potrebbe non aver visto chi entrava. Questo episodio ha colpito non solo la nostra classe ma tutti gli studenti del liceo si sono sentiti lesi all’interno di un ambiente educativo che dovrebbe garantire protezione e sicurezza». I ragazzi si sentono abbandonat­i da alcuni insegnanti per i rimproveri ricevuti e si dicono feriti da quello che sembra disinteres­se. «Tutto questo, mi permetta, è ingrato. Io e la preside abbiamo parlato con la classe e abbiamo invitato le famiglie a denunciare il fatto alle forze dell’ordine – dice Zago – Abbiamo chiesto al personale se avevano notato qualcosa e ci stiamo attivando per creare delle linee guida in modo che cose del genere non capitino più. Quello che la scuola poteva fare lo ha fatto». Gli studenti coinvolti nel furto e nella richiesta di riscatto hanno confermato il fatto che la scuola abbia cercato di verificare l’accaduto. Ma la tranquilli­tà tra i banchi è ancora lontana.

Il vicepresid­e «Critiche ingrate, ci siamo attivati e abbiamo seguito le famiglie»

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