Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bergamin arma i vigili urbani? Meglio che gli agenti continuino a occuparsi di ciò che sanno fare
Il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin ha, con soddisfazione, annunciato l’acquisto di 14 pistole Beretta, fondine ed armadietti blindati, con una spesa di circa 20 mila euro, per «armare» i vigili urbani. Va innanzitutto considerato che il vigile, in base alla normativa vigente, per poter girare armato deve avere anche la qualifica di agente di pubblica sicurezza, che viene data dal Prefetto, a seguito di rigoroso controllo della sussistenza dei requisiti di professionalità. Non credo che tutti i vigili di Rovigo abbiano già tale qualifica; in ogni caso gli agenti debbono ogni anno effettuare un corso d’addestramento al maneggio delle armi, tenuto da un ufficiale specializzato. È evidente che vi sono degli ulteriori costi e che, durante il corso, i vigili non potranno svolgere le loro usuali funzioni istituzionali. Non vale obiettare che in altre città i vigili sono armati, perché dipende da quanto sia diffusa la «criminalità diurna» che, per fortuna, a Rovigo non è così rilevante da richiedere altre pistole, oltre quelle della polizia e dei carabinieri (peraltro proprio in questi giorni vi è stato il potenziamento dell’organico dell’arma, con l’arrivo a Rovigo di 8 uomini). Ho usato il termine «diurna» perché i vigili di Rovigo prestano servizio sino alle ore 20, per cui nelle ore notturne, quando più frequentemente può essere messa in pericolo l’incolumità e la sicurezza pubblica, le pistole in questione sono «messe a dormire». Speriamo, comunque, non si verifichino episodi come quello di Grugliasco, ove una coppia di vigili è stata svegliata nella notte da tre ladri che li hanno costretti ad aprire la cassaforte e consegnare le loro pistole e munizioni, di modo che i vigili sono rimasti «disarmati» e si è potenziato l’armamento dei delinquenti. I vigili rodigini sinora hanno avuto compiti che nulla hanno a che vedere con le armi, per cui bisogna andare cauti: è meglio che essi continuino ad occuparsi degli attuali compiti amministrativi.