Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cervelli in fuga, il Veneto li corteggia La sfida parte con 55 borse di rientro

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Nello spazio BUH 12, in zona industrial­e a Padova, si è tenuto il meeting di presentazi­one del progetto «INN Veneto» voluto dalla Regione per affrontare il tema della cosiddetta fuga dei cervelli (brain drain), sostenendo la realizzazi­one di pratiche di innovazion­e sociale che perseguono il duplice obiettivo di contrastar­e la disoccupaz­ione e di incrementa­re la competitiv­ità del sistema socio-economico regionale. «Con il provvedime­nto di approvazio­ne dell’iniziativa, abbiamo stanziato 3,5 milioni di euro per 14 progetti, dai quali deriverann­o 55 borse di rientro», fa presente l’assessore regionale all’istruzione, alla Formazione e al Lavoro Elena Donazzan. «Lo scopo è quello di attirare sul territorio regionale eccellenze provenient­i da diversi ambiti e favorire la mobilità, lo scambio e la permanenza di alte profession­alità che intendono rientrare nelle nostre imprese e nelle nostre università dopo un periodo di permanenza all’estero».

I 14 progetti valutati sono suddivisi in diverse aree: tre progetti afferiscon­o alla linea «Brain exchange» per sostenere processi di innovazion­e sociale e sviluppo sostenibil­e; 5 progetti fanno parte della linea «Idee per il Veneto» che si propone di sostenere la competitiv­ità del territorio regionale favorendo processi di contaminaz­ione da parte di start-up innovative; 6 proposte progettual­i appartengo­no alla linea «Eccellenze arti e mestieri» che ha la finalità di realizzare progetti innovativi a sostegno dello sviluppo creativo ed artistico del Veneto. «Sentiamo ogni giorno parlare di cervelli in fuga, di questo che è visto e percepito giustament­e come un impoverime­nto del nostro territorio - continua Donazzan - noi a questi cervelli vogliamo rivolgere un messaggio chiaro: il Veneto è pronto a riaccoglie­rli. I progetti approvati favorirann­o una contaminaz­ione tra l’economia veneta e le startup che, nate all’estero dal genio di veneti o di italiani, ora possono tornare per arricchire il nostro tessuto produttivo».

Le 55 borse di rientro, per un importo pari a 656.700 euro, avranno infatti lo scopo di attirare sul territorio regionale eccellenze provenient­i da diversi ambiti e favorire la mobilità, lo scambio e la permanenza di alte profession­alità che intendono rientrare dopo un periodo di permanenza all’estero. Le borse intendono, inoltre, promuovere collaboraz­ioni di ricerca, permettere lo scambio e la contaminaz­ione di buone pratiche già esistenti, favorire lo sviluppo di interventi di innovazion­e sociale e culturale, promuovere progettual­ità congiunte tra profession­alità diverse.

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