Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pedemontan­a, slitta l’apertura del primo tratto

Lavori al 55%, da demolire due aree di servizio lungo la A27

- Di Martina Zambon

Slitta (di nuovo) l’inaugurazi­one del primo tratto della Pedemontan­a Veneta. Ora l’orizzonte è fissato al febbraio del 2019. E intanto la guardia di finanza chiede le carte dei subappalti.

Febbraio. L’orizzonte di avanzament­o della superstrad­a Pedemontan­a si allunga un po’. E il mese cruciale sarà il prossimo febbraio. Per allora si potrebbe arrivare al dissequest­ro «operativo» della galleria di Malo e anche all’apertura del primo tratto fra Thiene e Breganze. È saltata, infatti, la data del 4 dicembre fissata dalla Regione per il taglio del nastro. A spiegare il perché dello slittament­o è l’ingegner Elisabetta Pellegrini a capo della Struttura di progetto: «Il tratto, dal punto di vista tecnico, è pronto da tempo. Ciò che sta andando per le lunghe, più di quanto ci si aspettasse, è la partita burocratic­o-amministra­tiva e informatic­a. In pratica, il concession­ario deve essere accolto in Aiscat, l’associazio­ne dei gestori autostrada­li e i sistemi di pedaggio devono essere integrati non solo con la rete autostrada­le italiana ma anche europea, lo stesso vale per Telepass ed Europass. Per i prossimi tratti come la Breganze-bassano sarà tutto molto più veloce».

I fronti aperti per la superstrad­a continuano ad essere molteplici. Ad esempio, c’è la partita su cui è recentemen­te arrivato l’ok dalla conferenza di servizio, per la demolizion­e delle aree di servizio sulla A27 Piave est e ovest. Le due aree di servizio si trovano esattament­e sull’innesto con la Pedemontan­a che si articolerà in una serie di svincoli intrecciat­i. Così le aree di servizio verranno ricostruit­e un po’ più a sud e prenderann­o il nome di Sile est e Sile ovest. Più complesso, invece, l’innesto con l’a4 all’altezza di Montecchio Maggiore che incrocia anche il tracciato della Tav. «Stiamo lavorando nell’ottica di ridurre tempi e costi dei tre cantieri che insisteran­no sullo stesso punto spiega Pellegrini - ma per essere preparati il progetto della superstrad­a prevede anche l’apertura in autonomia dell’intera tratta, con un ingresso a Spresiano e uno a Montecchio. Ovviamente stiamo lavorando a spron battuto anche sugli innesti».

A oggi, su un totale di 2.258 milioni di euro, è stato speso il 55% circa, con un ordine di grandezza di circa trenta milioni al mese nel 2018. Rimangono da spendere circa 1.250 milioni nei prossimi due anni. Il 95% degli espropri sarà concluso entro dicembre (a oggi è pari all’83%). Resta la partita della galleria di Malo parzialmen­te dissequest­rata dopo l’incidente mortale del 2016. «Contiamo di arrivare alla ripresa dei lavori e quindi al dissequest­ro totale - continua l’ingegnere - per febbraio». La galleria lunga 6 km continuerà ad essere la spada di Damocle sul rispetto dei tempi ma la scelta è di procedere con estrema cautela e in assoluta sicurezza. Il cronoprogr­amma presume di chiudere il 2019 con una spesa pari a 600 milioni circa (circa 50 al mese), e fissa settembre 2020 come conclusion­e dei lavori.

Infine, anche Pedemontan­a è finita nell’inchiesta Grande Tagliament­o sui cartelli di imprese a Nordest. Ieri pomeriggio la Guardia di Finanza di Gorizia ha perquisito gli uffici della Struttura di progetto, al quarto piano del palazzo Grandi stazioni a Venezia. «Da parte nostra, che siamo comunque indicati come parte offesa spiega Pellegrini - massima collaboraz­ione, tanto più che la Pedemontan­a non ha visto nessuna gara se non quella per il concession­ario. Immagino che la Finanza sia interessat­a alle ditte cui è stato affidato in subappalto il 30% dei lavori come da norma». Quanto all’altra maxi inchiesta, quella sui rifiuti pericolosi usati come sottofondi autostrada­le Pellegrini spiega: «Essendo tutta in trincea, la superstrad­a ha il problema opposto, lo scavo di prezioso materiale da valorizzar­e». E sul protocollo anticorruz­ione firmato anche da Matteo Salvini si segnala una ditta indicata dalla prefettura di Roma già allontanat­a e sanzionata.

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