Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Foscarini, carica per il Padova «La vera partita anche per me»

Con il Carpi la «prima» del tecnico all’euganeo: «Non sarà semplice»

- Dimitri Canello

La vigilia di Padovacarp­i porta con sé qualche certezza e altrettant­i dubbi. Dubbi alimentati dal secondo allenament­o a porte chiuse voluto da Claudio Foscarini, a suo dire «perché durante la rifinitura provo gli schemi da calcio piazzato e magari metto in campo la formazione che ho in mente».

Quale sia l’undici ideale del tecnico trevigiano da contrappor­re al Carpi è abbastanza complicato da capire. Ma qualche indizio Foscarini a suo modo lo lascia lungo il percorso. Ad esempio dice che «Ravanelli ha solo tre allenament­i sulle gambe e che deve recuperare la miglior condizione. Per sostituire Capelli ho questa soluzione, ma anche il ritorno di Cappellett­i nel ruolo di centrale difensivo e Zambataro sulla fascia destra». Poi aggiunge che «Pinzi e Della Rocca non sono al meglio e come allenatore ho il dovere di provare anche altre opzioni. Ho provato Belingheri in quel ruolo proprio per questo». Non si tira indietro neppure quando si tratta dei singoli. Per esempio di Sarno, che «è reduce da un infortunio e che ho visto un po’ indietro atleticame­nte», o di Contessa, che «avrebbe bisogno di un concorrent­e lungo la corsia esterna sinistra, di qualcuno che gli metta veramente pressione, perché Salviato o Zambataro sono due adattati e non mancini naturali. In tal senso con la società abbiamo già fatto alcuni ragionamen­ti nell’ottica del mercato di gennaio».

Niente epurazioni, almeno per il momento, perché la rosa è ampia ma ci sono tanti infortuni e «per adesso sono stato io stesso a rinviare il discorso a più avanti». Di sicuro Foscarini, che dedica pure un pensiero a Chinellato, autore del gol decisivo segnato in settimana nell’amichevole in famiglia, sente molto la partita di oggi, a tal punto da definirla «la vera partita per noi, anche per il fatto che sarà la mia prima all’euganeo da allenatore del Padova». L’ultima volta per lui fu il 22 marzo 2014, quando il suo Cittadella espugnò il campo del Padova 4-0, con reti di Pellizzer, Azzi, Perez su rigore e Donnarumma. Un trionfo per Foscarini, che è cresciuto come allenatore, ha colleziona­to buone esperienze a Vercelli, Livorno ed Avellino e si sente pronto per un ulteriore passo in avanti: «Quella di Ascoli è stata una partita particolar­e — evidenzia — per tutta una serie di motivi. Il Carpi è una squadra che conosco molto bene, con Castori mi sono affrontato tante volte. So bene le difficoltà che portano le sue squadre. Sono tignose, compatte e che fanno giocare male gli avversari. Poi non mollano mai, come dimostrato col Benevento e con il Crotone, contro cui hanno rimontato l’iniziale svantaggio. Partite morbide non esistono in serie B, tantomeno può esserlo quella di domani (oggi per chi legge, ndr)».

Insomma, Foscarini ci tiene da matti a bissare il blitz del Del Duca. E fa poco per nasconderl­o. Perché salvare il Padova è una sfida che affascina prima di tutto lui.

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In panchina Oggi per Claudio Foscarini l’esordio all’euganeo col Padova

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