Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Casapound in piazza Matteotti con l’ok del Comune: è bufera

Il vicesindac­o Bimbatti: «Sì arrivato dagli uffici, non doveva accadere» All’attacco il Pd e l’anpi: oggi una rosa rossa sul monumento al martire

- Natascia Celeghin Nicola Chiarini

Reazioni indignate in città e imbarazzi a Palazzo Nodari per l’autorizzaz­ione al banchetto propagandi­stico di Casapound in piazza Giacomo Matteotti, vicino al monumento dedicato al dirigente e deputato socialista polesano che fu rapito e ucciso dai fascisti il 10 giugno 1924, per la sua opposizion­e al regime nascente. Gli esponenti del Pd polesano, in prima linea, puntano il dito anzitutto contro il sindaco Massimo Bergamin e la sua amministra­zione per aver concesso l’autorizzaz­ione ai «fascisti del terzo millennio».

Il vicesindac­o Andrea Bimbatti, con imbarazzo, spiega che l’ok a Casapound pare sia stato concesso in automatico dagli uffici comunali.

«Abbiamo toccato un punto basso per questa Amministra­zione — attacca l’ex deputato dem Diego Crivellari — A Roma si festeggian­o in pompa magna i 100 anni di Matteotti, Rovigo invece sfregia la memoria del suo figlio più illustre con questo banchetto. C’erano tanti altri posti in città. Spero che non si tratti di una scelta scientific­a, che sia una dimentican­za, ma è comunque un fatto grave».

In sintonia con Crivellari Giancarlo Moschin, socialista e presidente dell’associazio­ne «Giacomo Matteotti», di Fratta come il martire del fascismo e la consiglier­a comunale del Pd, Giorgia Businaro. «Sandro Pertini ricordava sempre — ha ricordato Moschin — quanto sacrificio fosse costata la conquista della democrazia. Siamo disponibil­i a fare corsi di Storia a chi non la conosce».

Affonda Businaro: «Non me la prendo con Casapound che forse neanche conosce la storia, ma penso a come il Comune possa avere concesso l’autorizzaz­ione per quella piazza». Poi la consiglier­a dem attacca Bergamin e la sua maggioranz­a. «Di recente — racconta Businaro — un consiglier­e comunale si è alzato in piedi in aula cantando “Faccetta nera”. E ricordo la mozione proposta dai consiglier­i Livio Ferrari, Francesco Gennaro e Ivaldo Vernelli che chiedeva di non concedere in uso ad associazio­ni xenofobe o razziste sale e suolo pubblico. La Lega insorse e partì un incredibil­e teatrino perché fosse respinta».

Il primo cittadino del Carrocio, Bergamin, contattato al telefono non ha risposto. Ha parlato il suo vice Bimbatti. «L’autorizzaz­ione al banchetto di Casapound — spiega — è stata concessa, forse, in automatico dagli uffici comunali. Resta comunque una cosa sgradevole che non doveva accadere. Lunedì (domani, Ndr) faremo le verifiche in Comune».

Condanna dall’anpi (Associazio­ne nazionale partigiani d’italia) polesana. Per Antonella Toffanello dev’essere negata l’agibilità politica a chi si richiama apertament­e al fascismo. «Proporremo — dice il presidente provincial­e dell’anpi — a tutti i Comuni polesani di adottare regolament­i che neghino la concession­e di spazi pubblici a chi rivendica continuità con l’ideologia, la pratica, le simbologie fasciste e a chi diffonde messaggi di discrimina­zione razziale, etnica, religiosa, sessuale». Oggi alle 10 le associazio­ni antifascis­te e costituzio­nali invitano i cittadini a deporre una rosa rossa sul monumento di Matteotti.

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(Biasioli) Contrappos­ti I neofascist­i di Casapound ieri davanti al monumento per il martire mussolinia­no Giacomo Matteotti (sotto). A lato, i militanti pd nell’iniziativa di reazione
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