Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Casapound in piazza Matteotti con l’ok del Comune: è bufera
Il vicesindaco Bimbatti: «Sì arrivato dagli uffici, non doveva accadere» All’attacco il Pd e l’anpi: oggi una rosa rossa sul monumento al martire
Reazioni indignate in città e imbarazzi a Palazzo Nodari per l’autorizzazione al banchetto propagandistico di Casapound in piazza Giacomo Matteotti, vicino al monumento dedicato al dirigente e deputato socialista polesano che fu rapito e ucciso dai fascisti il 10 giugno 1924, per la sua opposizione al regime nascente. Gli esponenti del Pd polesano, in prima linea, puntano il dito anzitutto contro il sindaco Massimo Bergamin e la sua amministrazione per aver concesso l’autorizzazione ai «fascisti del terzo millennio».
Il vicesindaco Andrea Bimbatti, con imbarazzo, spiega che l’ok a Casapound pare sia stato concesso in automatico dagli uffici comunali.
«Abbiamo toccato un punto basso per questa Amministrazione — attacca l’ex deputato dem Diego Crivellari — A Roma si festeggiano in pompa magna i 100 anni di Matteotti, Rovigo invece sfregia la memoria del suo figlio più illustre con questo banchetto. C’erano tanti altri posti in città. Spero che non si tratti di una scelta scientifica, che sia una dimenticanza, ma è comunque un fatto grave».
In sintonia con Crivellari Giancarlo Moschin, socialista e presidente dell’associazione «Giacomo Matteotti», di Fratta come il martire del fascismo e la consigliera comunale del Pd, Giorgia Businaro. «Sandro Pertini ricordava sempre — ha ricordato Moschin — quanto sacrificio fosse costata la conquista della democrazia. Siamo disponibili a fare corsi di Storia a chi non la conosce».
Affonda Businaro: «Non me la prendo con Casapound che forse neanche conosce la storia, ma penso a come il Comune possa avere concesso l’autorizzazione per quella piazza». Poi la consigliera dem attacca Bergamin e la sua maggioranza. «Di recente — racconta Businaro — un consigliere comunale si è alzato in piedi in aula cantando “Faccetta nera”. E ricordo la mozione proposta dai consiglieri Livio Ferrari, Francesco Gennaro e Ivaldo Vernelli che chiedeva di non concedere in uso ad associazioni xenofobe o razziste sale e suolo pubblico. La Lega insorse e partì un incredibile teatrino perché fosse respinta».
Il primo cittadino del Carrocio, Bergamin, contattato al telefono non ha risposto. Ha parlato il suo vice Bimbatti. «L’autorizzazione al banchetto di Casapound — spiega — è stata concessa, forse, in automatico dagli uffici comunali. Resta comunque una cosa sgradevole che non doveva accadere. Lunedì (domani, Ndr) faremo le verifiche in Comune».
Condanna dall’anpi (Associazione nazionale partigiani d’italia) polesana. Per Antonella Toffanello dev’essere negata l’agibilità politica a chi si richiama apertamente al fascismo. «Proporremo — dice il presidente provinciale dell’anpi — a tutti i Comuni polesani di adottare regolamenti che neghino la concessione di spazi pubblici a chi rivendica continuità con l’ideologia, la pratica, le simbologie fasciste e a chi diffonde messaggi di discriminazione razziale, etnica, religiosa, sessuale». Oggi alle 10 le associazioni antifasciste e costituzionali invitano i cittadini a deporre una rosa rossa sul monumento di Matteotti.