Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Uno spray al peperoncino alle iscritte alla Lega? Occhio a rispettare la legge
Oggi è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e anche in Polesine vi sono state e vi saranno iniziative varie in proposito. La facciata della sede della Provincia verrà illuminata di arancione, colore indicato dall’onu come simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Venerdì vi è stata a Porto Viro una fiaccolata che mi dicono molto suggestiva. Programmati tre spettacoli teatrali inediti, o quasi, di cui è apprezzabile l’impegno innovativo: ieri al Teatro «Don Bosco» il monologo «Caterina strega del Cinquecento» e oggi previste le rappresentazioni di due spettacoli: uno dal titolo «Ogni otto minuti», con riferimento al fatto che nel mondo viene assassinata una donna ogni otto minuti (In Italia una ogni due/tre giorni); l’altro «uno Stelo d’erba», protagoniste due donne che raccontano le violenze di vario tipo subite. Unica nota, a mio avviso stonata, l’iniziativa di ieri della Lega di Adria di posizionare un gazebo dove le donne potranno ricevere, se si iscriveranno a tale partito, uno spray antiaggressione al peperoncino. Evidente che il «baratto» ha il sapore della strumentalizzazione partitica. Speriamo almeno che gli organizzatori siano stati cauti nell’acquisto: con recente sentenza n.18481 del 2018 è stato ritenuto responsabile del reato di commercio non autorizzato di armi il legale rappresentante di una società che aveva venduto, tramite Internet, confezioni di spray urticante che non rispettavano le prescrizioni di cui al decreto del ministero dell’interno 12 maggio 2011 n. 103. Il provvedimento prevede rigorose limitazioni alla composizione del prodotto (il gas urticante disciolto non deve superare il 10% della miscela di vari elementi) che deve avere una gittata utile non superiore a tre metri. Il mancato rispetto di tali disposizioni comporta, tra l’altro, che chi porta in luogo pubblico una bomboletta urticante che non rispetti le caratteristiche stabilite dal decreto, commette il reato di porto abusivo d’armi (così Cassazione Penale n. 57624/2017). Auspichiamo che nessuna delle neofite leghiste corra questo rischio.