Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Padova, un passo indietro
Sconfitta all’euganeo Il Carpi si porta via l’intera posta con una rete dell’ex Jelenic I biancoscudati soffrono le assenze per infortunio. Foscarini: abbiamo sparato a salve
Non uno, ma due passi indietro. Il Padova crolla in casa col Carpi, vanifica quanto di buono fatto vedere ad Ascoli e sprofonda di nuovo in classifica. Claudio Foscarini più volte negli ultimi giorni aveva ammonito l’ambiente e pure la squadra a evitare assurdi rilassamenti. Una rondine, per quanto bella, non fa primavera e lo 0-1 maturato ieri all’euganeo mette i biancoscudati nuovamente con le spalle al muro in una posizione di classifica molto penalizzante. Una ko che fa male, firmato dall’ex Jelenic, che non esulta per rispetto dei suoi ex tifosi («A Padova sono stato bene e se non ho esultato è perché rispetto profondamente questa tifoseria e questa piazza, che mi ha dato tanto»). Sul gol dell’esterno sloveno c’è lo zampino in negativo di Samuele Perisan, epico ad Ascoli e tremendamente terreno ieri all’euganeo. Palla sul suo palo che gli passa sotto le braccia e svantaggio che lo inchioda così come tutta la squadra. Le priorità restano sempre le stesse: rinforzare con almeno tre elementi una squadra a cui manca un centravanti, un regista degno di tal nome e che andrà rinforzata anche sulla fascia sinistra, dove non esiste un’alternativa a Contessa. Se poi, come ieri, l’unico mancino basso di ruolo si fa male, da quella parte si apre una voragine.
E, come se non bastasse, anche gli infortuni a ripetizione fanno pensare. Negli ultimi giorni hanno alzato bandiera bianca Ravanelli, nuovamente ko ieri dopo essere appena rientrato, Salviato, Capelli e Broh, prima era toccato a Sarno, prima ancora a Madonna, senza dimenticare gli acciacchi di Serena e il crac al ginocchio di Mandorlini, per non parlare del virus influenzale che ha tenuto fuori all’ultimo pure Trevisan.
Insomma, al di là della sfortuna, anche sul fronte della preparazione atletica qualche riflessione sarà bene farla, mentre Foscarini si è assunto la responsabilità della scelta di rischiare Contessa nonostante un problema tendineo: «Ho parlato con i medici e ho deciso di mandarlo in campo – ha detto il tecnico trevigiano – se poi risulterà che ho sbagliato me ne assumerò le responsabilità. La squadra ha creato, ma abbiamo sparato a salve. Le cannonate che dobbiamo sparare sono quelle vere, non come successo contro il Carpi. Sapevo che sarebbe stato un pomeriggio difficile, conosco le squadre di Castori, ma non dobbiamo abbatterci, così come non dovevamo esaltarci dopo Ascoli».
Sul taccuino tante occasioni, molte delle quali non sfruttate per pochi centimetri, ma anche un palo esterno di Concas per il Carpi e qualche incertezza difensiva, accresciuta pure dalla scelta obbligata di schierare tre difensori su quattro diversi rispetto ad Ascoli. Belingheri regista è un esperimento che in tutta evidenza non ha funzionato e bisognerà sperare, almeno fino a gennaio, che Pinzi o Della Rocca recuperino un minimo di condizione per tamponare l’emergenza. Davanti, poi, come osserva giustamente Foscarini, si spara a salve. Bisognerà per forza inventarsi qualche soluzione, perché gennaio è ancora lontano.