Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La ricetta anti-age: esercizio fisico unito ai cibi smart E occhio allo stress
La giusta alimentazione per vivere a lungo
Per farsi del bene a volte serve una visione all’indietro. Volgere lo sguardo verso quello che l’uomo è stato per capire quello che l’uomo è. Se il corpo deve muoversi è perché il nostro Dna non è diverso dal patrimonio genetico dei primi Sapiens, costretti a inseguire prede per sfamarsi. Camminare, correre, nuotare, sciare: lo chiedono le gambe, il cuore, la mente. Siamo tutti un po’ cacciatori come gli antenati preistorici e siamo tutti un po’ Ulisse, bisognosi di conoscenza: il cervello si è evoluto per comprendere e quando smette, se la curiosità si spegne, appassiscono i neuroni, le cellule che imbastiscono i pensieri.
E c’è il cibo, l’atto d’amore primigenio che lega un figlio a una madre, il rito quotidiano che presiede alla sopravvivenza e che nei secoli è diventato cultura. Sempre di più è anche oggetto di scienza: al momento, l’alimentazione è ritenuta uno degli strumenti più efficaci per allontanare l’invecchiamento biologico e vivere, in potenza, più a lungo. Il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach lo aveva scritto oltre un secolo fa: «L’uomo è ciò che mangia».
Non poteva essere più azzeccato il titolo «Torniamo sulla terra» per l’evento del Corriere del Veneto dedicato al benessere. Prendersi cura di sé ripartendo dal rapporto con la natura e con la nostra storia. Per prolungare la salute della giovinezza, basta una rivoluzione minima delle proprie abitudini, a tavola e fuori dalla tavola. Attraverso una serie di studi scientifici si sono individuati i cibi smart e le altre strategie intelligenti con cui tentare di spegnere quegli stati infiammatori cronici che sono sotto accusa, rei di favorire le rughe e accompagnare i mali che fanno paura, dai tumori all’alzheimer.
La teoria più accreditata sull’invecchiamento si chiama inflammaging, un fenomeno che si nutre di braci diffuse (inflammation) e che conduce all’invecchiamento (aging). Ma con qualche attenzione si può frenare il processo di decadimento dell’organismo e addirittura invertirlo.
I sei cibi smart
Si comincia magari con la salsa che scivola sugli spaghetti. Perché i pomodori sono tra i sei alimenti antinfiammatori individuati dall’università americana di Harvard. Chi affonda la bocca nella polpa rossa, gode della cascata di sapori che sciama e al tempo stesso incamera quel composto che sembra imbrigliare il tempo, il licopene. È il pigmento che dona il colore ai pomodori, antiossidante potentissimo.
Rosse le ciliegie e le fragole ma per le antocianine, che tingono anche i mirtilli e le more, tutti antinfiammatori come le arance. Nella stessa lista, la frutta a guscio, dalle mandorle alle noci, e ancora il pesce, l’olio extravergine d’oliva e le verdure a foglia verde, come gli spinaci. Il grande vassoio su cui servirli è la dieta mediterranea, lo stile che il mondo ci invidia.
Più alimenti smart e meno junk food, cibo spazzatura. In uno studio recente sui topi, i ricercatori hanno visto che il sistema immunitario risponde a un eccesso di grassi e zuccheri come dinanzi a un virus: un pericolo per la salute.
Il movimento anti-age
«La vita è come andare in bicicletta», diceva Albert Einstein. «Per mantenere l’equilibrio devi muoverti». Il corpo si tonifica e si smaltiscono meglio le calorie: la massa magra ha un metabolismo superiore alla massa grassa, anche a riposo. Ci si ammala meno, perché la palestra allena anche il sistema immunitario. E migliorano la memoria e l’intelligenza, perché l’esercizio foraggia i fattori di crescita dei neuroni. I consigli ideali dell’organizzazione mondiale della sanità comprendono le attività aerobiche (per esempio, nuotate o camminate a passo svelto, una mezzoretta per 5 giorni a settimana), gli esercizi di forza, con i pesi, e quelli di flessibilità, come il Pilates.
Metodi antistress
Non basta che il corpo si nutra come si deve e si muova. Lo stress cronico infiamma e fa invecchiare. Ma la ricetta standard del relax non c’è, ovvio. Di recente, una serie di esperimenti ha provato l’efficacia delle pratiche che puntano all’armonia di corpo e mente: lo yoga, il tai chi o la meditazione riuscirebbero a contrastare gli effetti dello stress silenziando l’espressione dei geni piromani, quelli che ordinano la produzione di sostanze infiammatorie. Con tutti gli sport, comunque, si producono endorfine, le molecole del buonumore.
Pillole di gioia
La cultura della giovinezza è una questione di fuoco da sedare e da attizzare: spegnere le braci infiammatorie e rinfocolare la mente con la curiosità e i sentimenti. Leggere, fare un cruciverba sotto l’ombrellone, percorrere una strada nuova o apprendere un’altra lingua sono ponti gettati tra un neurone e un altro. Se i ponti si riducono, alcune aree cerebrali, letteralmente, con gli anni si rimpiccioliscono.
E il cervello soffre se non sorride: la solitudine è correlata a livelli altissimi di infiammazione. Siamo fatti per riunirci, per rallegrarci, per amare. E la prima persona cui dovremmo voler bene siamo noi. Impararlo, come scrisse Friedrich Nietzsche, è «di tutte le arti, la più sottile, ingegnosa, lontana e paziente». Ma vale la pena, davvero, provarci sempre.
Pomodori, arance, frutta a guscio, pesce, olio d’oliva hanno poteri antinfiammatori