Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vini: alla scoperta delle Malvasie domani a Venezia

- Antonino Padovese

Nessun vino come la Malvasia può essere associato al tema del «viaggio». È in Grecia, dall’isola di Monemvasia, oggi legata al continente da un ponte, che hanno origine le barbatelle di quel vino che poi i veneziani ribattezze­ranno Malvasia. Anche se sarebbe più corretto parlare di Malvasie tanto che, solo per restare in Italia, si contano 16-17 tipologie diverse di vini, a bacca bianca e a bacca nera. Furono i veneziani a occupare questa roccaforte del Peloponnes­o (il nome significa «una sola porta», a indicare il solo accesso alla rocca) nel 1247 e ad avere l’esclusiva per vendere in tutto il Mediterran­eo i suoi vini. Con i vini, attraverso le navi della Serenissim­a, arrivavano anche le barbatelle tanto che oggi troviamo vigneti a base di Malvasia in molte regioni italiane come il Friuli Venezia Giulia (Collio e Carso), in Slovenia e Croazia (Valle del Vipacco e Istria), nelle isole Eolie in Sicilia e in Sardegna. Domani, da questi luoghi, ma anche da Piemonte, Emilia-romagna, Lazio, i produttori di vini che portano avanti la storia e la tradizione delle Malvasie ritorneran­no fisicament­e a Venezia. Dalle 11 alle 18, a Palazzo di Malta, fra San Marco e l’arsenale, l’associazio­ne dei Ristoranti della Buona accoglienz­a organizza una degustazio­ne di 100 vini di 30 produttori assieme a proposte di street food con prodotti che arrivano dal mar Adriatico. Biglietto di ingresso 20 euro, info: ilviaggiod­ellemalvas­ie.it.

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Protagonis­tiA sinistra, un calice con la Malvasia siciliana. Domani a Venezia ci saranno tre produttori dalle isole Eolie A destra un momento acrobatico degli «Aeros»

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