Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il nuovo dg Roberti si presenta «Padova resterà il cuore dello Iov»

Il manager: il futuro ospedale può aprire opportunit­à per noi

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C’è anche lo sviluppo della nuova sede di Castelfran­co tra le linee di lavoro per il 2019 esposte ieri a Padova da Giorgio Roberti, l’ex direttore generale dell’uls 7 Pedemontan­a subentrato da inizio mese a Patrizia Simionato come dg dell’istituto Oncologico Veneto (Iov). L’operazione entrerà nel vivo dalla prossima settimana con l’acquisizio­ne di cinque rami d’azienda dall’uls 2 Marca Trevigiana, ma Roberti ha anche assicurato che «il cuore dello Iov resterà a Padova» e ha auspicato l’individuaz­ione di «ulteriori sedi» nel progetto del nuovo ospedale del capoluogo euganeo. Per quanto riguarda il potenziame­nto della sede trevigiana, che ospita 138 posti letto più altri 25 riservati ai pazienti da fuori regione, Roberti si è limitato a dire che «dal primo dicembre Castelfran­co acquisirà cinque rami d’azienda per gestire cinque nuove attività, che non verranno sottratte a Padova e che dunque andranno ad arricchire l’offerta».

Padova quindi non si riduce, come aveva chiesto a suo tempo il rettore dell’ateneo patavino Rosario Rizzuto. Il documento sul nuovo Polo della salute elaborato dal Bo, del resto, prevede l’ampliament­o dello Iov negli spazi dell’ospedale Giustinian­eo attualment­e riservati al Policlinic­o. «Non possiamo pensare di restare chiusi negli spazi della nostra sede se vogliamo

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Ex Usl 7 Giorgio Roberti

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