Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Maxi-debito piscine, contrattacco Il consulente: stop al pagamento
Pizzigati, «principe del foro» veneziano, è l’incaricato da Palazzo Nodari «La priorità dell’amministrazione comunale? La continuità dei servizi»
«L’opposizione al decreto ingiuntivo di Unipol Banca verrà depositato a breve, per il dialogo con i curatori fallimentari di “Veneto Nuoto” già stati i primi contatti». Dopo essere stato incaricato dalla giunta comunale di Rovigo, l’avvocato Mauro Pizzigati, 72 anni, luminare del Diritto fallimentare di cui è docente all’università Ca’ Foscari di Venezia, sferra il contrattacco sui circa 6,400 milioni di euro pretesi dall’istituto di credito bolognese. Somme chieste a Palazzo Nodari in forza della convenzione che, siglata il 9 giugno 2006 dalla giunta di Paolo Avezzù, prevede il subentro del Comune alle obbligazioni di «Veneto Nuoto» (esecutore del «progetto di finanza» per la costruzione dell’impianto di viale Porta Po e assegnatario della gestione per 25 anni), in caso di inadempienza di quest’ultimo sui mutui contratti con la banca finanziatrice. Temi scottanti che verranno affrontati anche nel consiglio comunale convocato per giovedì e venerdì prossimi. Esperto di questioni amministrative negli enti locali, Pizzigati era stato consigliere comunale col «Patto Veme» tra il 1993 e il 1997 e, quindi, candidato sindaco nella città lagunare per il centrodestra (composto da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Alleanza civica di centro) contro l’ulivista e poi vincitore Massimo Cacciari. Successivamente, quest’ultimo lo nominerà nel 2005 presidente del Casinò di Venezia, responsabilità che rivestirà fino al 2010. Inoltre, è lo storico numero uno di «Federgioco», associazione di rappresentanza della Case da gioco in Italia.
Professor Pizzigati, come affronterà la partita?
«Abbiamo avviato l’esame della questione, per verificarla tecnicamente e proporre soluzioni praticabili agli organi amministrativi comunali che dovranno scegliere se accogliere il percorso che proporremo. La priorità è garantire la continuità del servizio, tenendo conto del fallimento di “Veneto Nuoto”».
Le attività delle possono fermarsi?
«Al momento la continuità è assicurata da “Rhodigium Nuoto”. Abbiamo avviato i contatti con i curatori della società fallita per capire le loro esigenze. Importante sarà parlare col giudice delegato per la procedura fallimentare. Con il Comune si valuteranno le soluzioni tecniche, anzitutto perché i servizi proseguano». piscine Possibile l’ingresso di un nuovo gestore privato, in alternativa a un impegno diretto del Comune, per garantire questa continuità?
«Questo lo ha detto lei, ma le soluzioni tecniche percorribili sono più di una e vanno studiate».
Sull’altro versante l’ingiunzione milionaria di Unipol Banca...
«Noi a breve vogliamo contestare la fondatezza della pretesa creditoria e la prima risposta è in sede giudiziaria. Poi è auspicabile che le parti dialoghino, alla ricerca di una sintesi, sapendo che il primo obiettivo dell’amministrazione è tutelare l’interesse della comunità».
L’istituto di credito si richiama alla clausola di surroga, contenuta nella convenzione sottoscritta nel 2006...
«Unipol non è parte del ragionamento in corso con i curatori di “Veneto Nuoto” e sta invocando una clausola che non ha convenuto con il Comune. I rapporti collegati al fallimento andranno avanti una volta chiarite, insieme a Palazzo Nodari, le procedure e i possibili punti di convergenza».
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La strategia La pretesa di Unipol Banca è infondata Comunque dialogo con tutti