Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Assalto all’hotel, titolare legata ai polsi Montegrott­o, i rapinatori «ammanettan­o» quattro persone. Ma il bottino è misero: 250 euro

- Andrea Pistore

Per non dare nell’occhio i rapinatori hanno portato con sé dei borsoni da piscina, vestendo abbigliame­nto sportivo. Appena varcato l’ingresso dell’hotel hanno ammanettat­o il portiere di notte, bloccato la titolare, un’amica e una quarta persona. Risultato? Tanto rischio per poi fuggire con un misero bottino da 250 euro.

Ha diversi lati oscuri la rapina avvenuta lunedì sera all’hotel Terme Antoniano di Montegrott­o. La struttura al momento è chiusa in attesa delle festività natalizie ma è in funzione la piscina per alcuni corsi che durano tutto l’anno. Verso le 20.45 un commando formato da tre persone incappucci­ate e senza armi in vista è entrato dalla porta principale bloccando i polsi al guardiano di notte, un 50enne della zona, con due fascette da elettricis­ta. La hall in quel momento era vuota, pochi minuti dopo è arrivata anche Mariarosa Bernardi, la 60enne titolare dell’hotel, insieme a una conoscente. Le due donne non si erano accorte di nulla fino a quando due dei malviventi le hanno bloccate: «State tranquille, fate quello che vi diciamo e non succederà nulla». Alla proprietar­ia e all’amica è stato riservato lo stresso trattament­o del collega: mani legate con fascette. «Dacci il codice della cassaforte», le hanno intimato i rapinatori in italiano con accento dell’est.

La donna ha spiegato che non c’erano contanti all’interno dato che buona parte della struttura è chiusa in questo periodo. Nel frattempo una delle persone impegnate nel corso di nuoto è uscita ed è stata a sua volta bloccata con il nastro adesivo. Da lì a pochi istanti almeno altre 10 persone sarebbero transitate per la hall e i banditi hanno deciso di tagliare la corda, portando via solo 250 euro di contanti dai portafogli delle donne. Sul posto sono intervenut­i i carabinier­i della compagnia di Abano che hanno iniziato le indagini. I malviventi hanno abbandonat­o due borsoni con all’interno oggetti per lo scasso, tra cui flessibili, martelli e due cacciaviti. Proprio da eventuali impronte digitali lasciate sugli utensili sono partiti i rilievi dei militari. «Per noi è un periodo di chiusura in attesa delle festività- racconta Mariarosa Bernardi- io ho visto due persone incappucci­ate ma mi hanno detto che forse erano in tre. Prima hanno bloccato il guardiano notturno, legandogli le mani, poi mi hanno aspettata. Sono stati tutto sommato gentili, appena arrivata mi hanno detto di stare tranquilla, con delle fascette mi hanno bloccato le mani e hanno iniziato a chiedere soldi. Erano senza armi, forse uno aveva un piccolo coltellino, ma non sono sicura. Parlavano italiano con inflession­e straniera. Il tutto sarà durato una 15ina di minuti, a caldo non ho avuto paura, poi a mente lucida forse sì».

Ha raggirato una quarantina di persone mettendo in vendita su vari siti telefoni cellulari che non ha mai consegnato. L’uomo negli ultimi anni è riuscito a intascarsi circa 10mila euro sottraendo­li alle ignare vittime. I carabinier­i martedì hanno individuat­o e arrestato in zona Fiera Simone L’acqua, 30enne catanese, condannato lo scorso 10 novembre dal tribunale etneo a 2 anni e 9 mesi oltre al pagamento di una multa da 800 euro. A Padova era arrivato da un mese.

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