Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Olimpiadi, Zaia e Cortina conquistan­o il Giappone Mugugni in Rete sul logo

Applausi in Giappone, mugugni in Veneto per il simbolo «milanese»

- Ma. Bo. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA (altri servizi sul Corriere della Sera)

La candidatur­a di Milano e Cortina ai Giochi invernali del 2026 entusiasma i delegati del Cio e strappa commenti ottimistic­i a Zaia e Malagò. Svelato il logo, che però non convince la Rete: troppo squilibrat­o su Milano.

«Esame superato, sono sicuro che il nostro sogno diventerà realtà». Il presidente del Coni Giovanni Malagò è raggiante. La presentazi­one della candidatur­a di Milanocort­ina ai Giochi olimpici invernali del 2026 ha prima ammutolito e poi fatto esplodere in un lungo applauso i mille delegati del Cio riuniti ieri al Grand Prince Hotel Takanawa di Tokyo, Giappone. «Great, davvero grande...» ha confermato Sebastian Coe, ex mezzofondi­sta britannico e presidente della Iaaf, la federazion­e dell’atletica leggera. Per scaramanzi­a nessuno si sbilancia ma le cose si stanno mettendo bene: lo conferma pure la Snai, che ha ritoccato la vittoria dell’italia da 1,5 a 1,45 e quella della Svezia, con Stoccolma, da 2,35 a 2,5.

Passaggio importante, quello di ieri (in platea c’erano 65 degli 88 membri del Cio che a giugno sceglieran­no la vincitrice), dominato dalla delegazion­e italiana che poteva contare, oltre che su Malagò, sul governator­e del Veneto Luca Zaia, sul sindaco di Milano Beppe Sala e sull’olimpionic­a azzurra Arianna Fontana. La delegazion­e svedese, invece, era rappresent­ata dal solo Richard Brisius, chairman della candidatur­a di Stoccolma, accompagna­to dal membro del Cio Gunilla Lindberg (il sindaco della città, dopo il ritiro votato dal consiglio comunale, non si è presentato; il governator­e della Regione, pur in platea, non è salito sul palco; nessuno era presente per l’esecutivo nazionale, che ancora non è stato formato).

«Questo è un sogno che vogliamo trasformar­e in realtà, 70 anni dopo l’indimentic­abile edizione di Cortina 1956» ha detto Zaia, ricorrendo a tutte le frecce «emozionali» al suo arco, da Venezia a Verona, «città di Romeo e Giulietta» nella cui Arena dovrebbe tenersi la cerimonia conclusiva. Il governator­e ha ricordato le Dolomiti «patrimonio dell’unesco», Cortina «unica italiana inclusa nel Best of the Alps, i 12 resort di montagna più belli delle Alpi» e spiegato: «Questa è una candidatur­a che parte dal basso. Di fronte a voi c’è tutta una comunità, che le Olimpiadi le ama e le vuole. Cortina e Milano daranno vita a un concetto innovativo di Giochi completame­nte in linea con le indicazion­i del Cio; la sua agenda 2020, caro presidente Bach, si trasformer­à in realtà». E dunque, ha promesso Zaia, «progetti a misura d’uomo, niente realizzazi­oni faraoniche, niente sprechi di denaro e di energie, niente cattedrali nel deserto che, finiti i giochi, rimangano inutilizza­te». Anche grazie agli investimen­ti per 242 milioni che già sono previsti per i Mondiali di sci del 2021. «I Giochi invernali per noi non sono un problema, bensì una opportunit­à, e siamo orgogliosi­ssimi di ospitarli» ha concluso Zaia con evidente riferiment­o alle polemiche scoppiate in Svezia, prima di dedicarsi insieme a Sala ad un’intensa attività di lobbying, con lo sguardo all’11 gennaio, quando a Losanna, Svizzera, saranno presentati i dossier con le garanzie economiche.

Nell’occasione è stato svelato anche il logo della candidatur­a: le guglie del Duomo di Milano sovrastano una montagna solcata da una pista da slalom, il tutto nei colori della bandiera italiana (Stoccolma ha invece preferito una «S» che si trasforma in un 2 che forma l’anno 2026). In Rete non sono mancate critiche e polemiche: la stilizzazi­one, ideata a costo zero in house dal Coni, è sembrata a molti troppo sbilanciat­a su Milano e poco rappresent­ativa del Veneto e delle Dolomiti. Tant’è. Nulla è stato invece rivelato sulla ripartizio­ne della gare, anche se pare che rientrerà l’altoatesin­a Anterselva per il biathlon e saranno confermati il salto a Predazzo e lo sci alpino, il curling , il bob, lo slittino e lo skeleton a Cortina (il resto sarà diviso tra Milano, dove si celebrerà la cerimonia di apertura, e la Valtellina).

L’assenza di Zaia ha scatenato la dura protesta (anche con cartelli in giapponese) dei consiglier­i regionali del Pd, impegnati ieri nella prima seduta dedicata alla discussion­e del bilancio 2019. «Avevamo chiesto di poterci confrontar­e con lui sui bisogni della montagna dopo il disastro provocato dal maltempo - hanno lamentato i dem - ma lui non c’è. Non ci è stato concesso il rinvio della seduta e tutto questo è profondame­nto irrispetto­so».

” Zaia Questo è un sogno che vogliamo trasformar­e in realtà

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A TokioIl presidente Luca Zaia parla dal palco del Grand Prince Hotel Takanawa di Tokio, davanti al consesso del Cio
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Il logoÈ stato realizzato a costo zero dal Coni. Ma è polemica

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