Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Morto in Psichiatri­a per l’abuso di farmaci Due medici nei guai

- Roberta Polese

Intossicaz­ione da farmaci neuroletti­ci. Sarebbe questa la causa della morte, avvenuta il 17 gennaio 2015, di Nicola Sansonne, 24enne di Grantorto deceduto mentre era ricoverato nel reparto di Psichiatri­a di Cittadella. Il pm Benedetto Roberti ha chiuso le indagini e si avvia a chiedere il processo per il dottor Roberto Toniol e la collega Katia Zanella, che erano di guardia il giorno in cui Nicola è mancato, indagati per omicidio colposo.

Stando alla ricostruzi­one fatta dalla procura in seguito alla segnalazio­ne della famiglia, il ragazzo sarebbe deceduto a causa di un arresto cardiocirc­olatorio provocato dal sovradosag­gio di farmaci tranquilla­nti. Sia il medico legale che le analisi tossicolog­iche fatte di medici dell’istituto di tossicolog­ia forense di Padova, hanno accertato che non sarebbero stati rispettati i protocolli di dosaggio di alcuni farmaci psichiatri­ci che secondo le linee guida dovevano essere somministr­ati non contempora­neamente ma a cicli alternati.

Dal ricovero, iniziato il 5 gennaio del 2015 fino al decesso avvenuto il 17 gennaio, Nicola ha finito con l’intossicar­si fino a quando il suo cuore non ha smesso di battere. Il padre di Nicola, Giuseppe, ha saputo della morte di suo figlio il pomeriggio del 17 gennaio, quando si era recato in reparto per fagli visita. Davanti al letto vuoto un medico gli disse che il suo ragazzo era morto. Sconvolta dal dolore, la famiglia si affidò quindi all’avvocato Alessandro Crivellaro, decisa a capire che cosa fosse accaduto. L’autopsia fatta in prima battuta rivelò sì un arresto cardiocirc­olatorio, ma furono necessari altri esami tossicolog­ici per capire quanti neuroletti­ci fossero stati somministr­ati al ragazzo e con quale tempistica. Per questo vennero acquisire le cartelle cliniche, i cui dati vennero incrociati con le analisi fatte nel sangue del giovane paziente. A tre anni da quel tragico episodio ora la procura ha definito, con la notifica della conclusion­e delle indagini, le posizioni dei due medici accusati di omicidio colposo. A difendere i due profession­isti i legali Michele Camolese, per la Zanella, e Lorenzo Locatelli per il dottor Toniol. «La situazione è complessa – spiega l’avvocato Locatelli – il medico ha riferito di aver seguito rigorosame­nte le procedure». Nicola era un ragazzo normale, che dopo la fine delle scuole medie cominciò a soffrire di gravi episodi depressivi che lo portavano a vere e proprie crisi. L’ultima avvenne il 5 gennaio, per questo fu necessario il ricovero.

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