Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bambina tetraplegica, l’usl: subito 3,4 milioni Ma la famiglia dice no
«Dateci tutto, niente sconti». La vicenda alle «Iene»
È muro contro muro tra l’usl 5 e la famiglia della bambina nata cieca e tetraplegica all’ospedale di Rovigo il 3 dicembre 2008. Ieri l’azienda sociosanitaria, attraverso il direttore generale Antonio Compostella, spiega che domani arriveranno sul conto corrente dell’usl i 3,34 milioni che Amtrust Europe Limited e Lloyd’s hanno deciso di liquidare. L’importo verrà poi versato alla famiglia e sarà finalizzato, almeno per quanto riguarda Amtrust, entro i primi giorni del prossimo mese. Il versamento, inferiore di circa 1,8 milioni di euro rispetto a quanto deciso dal giudice civile di Rovigo Pierangela Congiu oltre due mesi fa, è frutto di «calcoli tecnici» presi dalle due compagnie assicurative.
Una novità che viene respinta al mittente dall’avvocato della famiglia, Mario Cicchetti: «I familiari si dichiarano disponibili ad accettare solo quanto riconosciuto da un tribunale della Repubblica italiana». Il legale di Rieti aggiunge: «Accettare la loro offerta significherebbe non solo cancellare dieci anni di enormi sacrifici compiuti dalla famiglia per arrivare ad ottenere la nota pronuncia del maxi risarcimento ma dar seguito alla palese volontà dell’usl 5 e dei due gruppi assicurativi di non riconoscere il nostro Stato di diritto».
A rincarare la dose, Cicchetti fa presente che Usl 5 gli ha presentato solo l’appello contro la sentenza civile del 19 settembre, e ha chiesto anche una parziale sospensiva del pagamento del risarcimento. Come a dire che l’annuncio di Compostella non chiude assolutamente le polemiche esplose dopo un servizio sulla vicenda, andato in onda martedì sera, a «Le Iene» su Italia 1, e rilanciate dai social media contro le due compagnie assicurative e l’ospedale di Rovigo rei di non voler onorare l’immediata esecutività del pagamento del risarcimento danni. Nel corso dei 28 minuti dedicati dalla trasmissione alla vicenda, il legale dell’usl 5 Alessio Cervetti aveva parlato dell’intenzione dell’azienda sociosanitaria di proporre appello contro la sentenza dello scorso settembre, e di chiedere – sempre in quella sede - la sospensiva per il pagamento.
L’inviata delle «Iene» ha sentito le due ostetriche coinvolte nella vicenda anche dal punto di vista processuale, Dina Paola Cisotto (ora in pensione) e Cristina Dibello. Davanti alla telecamera le due donne hanno confutato con durezza la loro responsabilità nell’accaduto, dicendosi entrambe non disponibili a chiedere scusa alla famiglia
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Il direttore La somma stabilita nella sentenza sarà liquidata
” Carfagna I ministri Bonafede e Fontana debbono attivarsi subito
della bimba perché innocenti. E mentre la prima ha dileggiato la giornalista, la seconda le ha spinto contro la porta di Ostetricia costringendo il direttore generale a scusarsi.
Intanto, fioccano le interrogazioni sul mancato pagamento alla famiglia del risarcimento. A Montecitorio è intervenuto nei giorni scorsi il deputato vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin con un’interrogazione a risposta orale al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (M5S) ed a quello della Famiglia Lorenzo Fontana (Lega). A fianco di Zanettin s’è schierata, con un tweet, la collega di partito e vicepresidente della Camera Mara Carfagna: «I ministri Bonafede e Fontana devono attivarsi immediatamente». Un’interrogazione è stata presentata anche in Regione al presidente Luca Zaia dal consigliere Maurizio Conte (Veneto per l’autonomia – Alleanza per il Veneto) «per sapere – si legge - come intende intervenire per garantire ai genitori della piccola il risarcimento stabilito dal tribunale civile di Rovigo con sentenza immediatamente esecutiva».