Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Ikea, Arquà mente. Un muro per dividere l’area»
L’ira del sindaco di Villamarzana: «Da noi tutto pronto, farò insediare qui le prime imprese»
Il giorno dopo l’accordo ufficiale tra Comune di Arquà Polesine e i privati con la convenzione che dà il semaforo verde al completamento della macroarea industriale di Arquà Polesine e Villamarzana, c’è chi non vede affatto in positivo la situazione. Nonostante lo sblocco dopo mesi di attesa e una seduta fiume, il 17 maggio scorso, davanti all’allora prefetto del Polesine Enrico Caterino che aveva coordinato i lavori ottenendo la firma e l’impegno ufficiale del Comune arquatese nel dare l’ok ai lavori di completamento nel più breve tempo possibile. Il tutto per favorire anche l’arrivo di Ikea con un polo di smistamento logistico e la creazione di circa 400 posti di lavoro, nella macroarea alle porte del capoluogo polesano. Forse.
A sottolineare l’incertezza dell’arrivo del colosso svedese è il sindaco di Villamarzana, Claudio Gabrielli. «Voglio che i cittadini di Arquà - attacca Gabrielli - sappiano come stanno realmente le cose sul caso macroarea. Io con l’amministrazione arquatese ho chiuso definitivamente i ponti». Poi Gabrielli spiega cosa lo ha fatto imbufalire: «Mi rivolgo al sindaco di Arquà Polesine, Chiara Turolla e al l’asdel sessore Roberto Bellinato,spiega -. Scrivere nella nota pubblica che l’edificabilità dell’area è bloccata sia per il Comune di Arquà che per Villamarzana è stata una bugia gigantesca. A Villamarzana l’area è pronta da due anni e mezzo. Sono stufo che in Consiglio comunale ad Arquà ogni volta mi venga gettato fango addosso».
Per rendere operativa l’area distribuita sui due Comuni polesani è necessario realizzare opere urbane come strade, rotatorie e bacino di laminazione. Tutti lavori per i quali l’amministrazione Arquatese ha dato l’ok ed è in attesa progetto prima di dare il via ai cantieri pochi giorni fa. Mentre nella vicina Villamarzana è tutto pronto, al netto del bacino di contenimento idrico, da due anni e mezzo. «Non subito, ma nei prossimi mesi - attacca ancora il primo cittadino Gabrielli- eleverò una barriera che chiuda il confine della macroarea con Arquà. Mi sono già informato con dei consulenti legali. Dopo di che potranno insediarsi le due aziende, una farmaceutica e una meccanica in attesa da tempo di iniziare a lavorare a Villamarzana». Poi sul perché l’affaire macroarea ufficializzato pochi giorni fa dal sindaco Turolla non sia cosi «trasparente» secondo Gabrielli, quest’ultimo racconterà la sua verità in una conferenza stampa che convocherà prossimamente.