Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Fabian, l’anno del rilancio «Podio sfumato all’ultimo ma la crescita continua»
L’ultima tappa di Coppa del Mondo, che di fatto ha chiuso la stagione di Alessandro Fabian, è andata in scena il 10 novembre a Miyazaki, in Giappone. Il plurimedagliato triatleta padovano, migliore azzurro negli ultimi cinque appuntamenti iridati tranne che nell’ultimo in cui è stato superato in extremis dal connazionale Daniele Stateff, ha fatto calare il sipario su un 2018 di primissimo livello.
Il verdetto finale dice quarto posto e con un podio sfumato sul rettilineo finale: «Volevo terminare in crescendo il 2018 – ammette Fabian – un po’ di amaro in bocca per aver mancato il podio c’è, ma l’ho sfiorato e mi ritengo complessivamente soddisfatto. Venivo da una gara in cui avevo conquistato il quinto posto ed ero molto fiducioso di chiudere in modo importante, però sono nel pieno di un percorso di crescita e non voglio pormi per forza degli obiettivi ambiziosi».
Fabian traccia un bilancio di una stagione lunga e tortuosa, in cui non sono mancati i momenti difficili, soprattutto per gli infortuni che ne hanno penalizzato la preparazione.
«Nonostante la classifica – evidenzia il carabiniere padovano - sono molto contento perché dopo l’infortunio in primavera ho iniziato un recupero che mi ha portato a centrare quattro top-10 in World Cup (di cui due top-5) e un 14° posto in World Series. Non avevo mai avuto una tale continuità nella mia carriera. È la conferma che il lavoro che sto facendo sta dando i suoi risultati e per questo sono molto soddisfatto. Concludo la stagione ad un passo dalla medaglia – sospira Fabian sfumata proprio sul traguardo. E dire che fino al settimo chilometro mi stavo giocando l’oro. Purtroppo sono entrato in crisi durante l’ultimo giro di corsa e ho perso un po’ di posizioni. Ripeto, un po’ di amarezza c’è, ma allo stesso tempo sono contento della mia prestazione complessiva e di quello che sono riuscito a fare nel corso del 2018, soprattutto nella seconda parte dopo aver superato l’infortunio», conclude il triatleta padovano.