Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Da Tintoretto a Lega Ritratti e paesaggi in mostra al Mogart
Mogliano, la collezione Alessandra nei nuovi spazi del Brolo
Entrando, una schiera di volti accoglie il visitatore. Minatori, sacerdoti, uomini e donne della borghesia e nobiltà, in una galleria di ritratti ottocenteschi spezzata da un paesaggio d’acqua d’un pastoso azzurro-verde, una tela il cui linguaggio visivo è già proiettato verso la contemporaneità. Si tratta de Lo scoglio del Grand Bé a Saint Malo, marina del 1910-12 di Gino Rossi pervasa da un’atmosfera onirica sospesa. È l’elemento «di rottura» nel neonato Mogart, un percorso permanente nei restaurati spazi del Brolo a Mogliano Veneto (Treviso) che apre al pubblico domenica, dove 40 dipinti dal XV al XX secolo, dal Tintoretto ad Arturo Martini, della Collezione di Giuseppe Alessandra, in comodato settennale, trovano casa. Alessandra, architetto moglianese, in sessant’anni di collezionismo ha composto una raccolta di quasi 300 opere senza spendere cifre da capogiro, aiutato nelle scelte da importanti storici dell’arte e, in particolare, da Pietro Zampetti.
Il museo nel centro storico - occasione culturale e turistica importante per la cittadina, promossa e organizzata dal Comune con Villaggio Globale International - torna a vivere dopo anni di oblio grazie alla nuova proposta curata da Ettore Merkel, che vede al piano terra la pittura otto-novecentesca e nelle due sale superiori i dipinti rinascimentali, manieristi e barocchi. Quasi tutti ritratti, perché «paesaggi, nature morte, opere sacre - spiega Alessandra - non mi danno le stesse emozioni. Nel ritratto si coglie l’anima dell’effigiato e pure il contesto storico. Le poche eccezioni nella raccolta sono dettate dalla qualità, come nel caso della tela di Rossi».
Di fronte alla sua marina troviamo una rara Natura morta con galletto (1946) dello scultore
Martini. Nella sala un bel Ritratto di un signore (1898) di Alessandro Milesi, due ritratti di Emile Bernard, una giovane signora di Silvestro Lega e un Ritratto virile (1890) dagli occhi lucidi di Telemaco Signorini, dove la forma si destruttura. Salendo le scale, spiccano il Ritratto del Cardinale Daniele Barbaro (1552-54) di Tintoretto, «comprato per 600mila lire», Ercole e l’ispirazione (1580-83) della bottega del Veronese e Ritratto di giovane gentiluomo (1535) di Paris Bordon.