Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Rosso ingaggia Pablito al Vicenza «Torno a casa e aspetto Baggio»

Vicenza, Rossi entra nel Cda. Mr Diesel: «Farà crescere il nostro club»

- di Daniele Rea

Grande colpo di Renzo Rosso, patron del Vicenza, che ha ingaggiato niente meno che Paolo Rossi, il cannoniere di fine anni Settanta del Vicenza. Rossi entrerà nel cda e sarà ambasciato­re della società. «Torno in famiglia - dice -e aspetto Baggio».

Rossi, Rossi, Rossi. Paolo Rossi torna a Vicenza. Lì dove la leggenda è nata e dove tornerà a fiorire, ora, con la proprietà targata Renzo Rosso e i progetti che vogliono di nuovo in alto il Lane.

Dicono che ci sono tre urli che resteranno impressi nella storia: il manifesto della beat generation di Allen Ginsberg, la tempera di Edvard Munch e l’esplosione di Marco Tardelli dopo il 2-0 nella finale ai Mondiali di Spagna, contro la Germania. Quei Mondiali che segnarono il grande ritorno del bomber pratese: tre gol al Brasile (Rossi, Rossi, Rossi), due alla Polonia e uno alla Germania. Rossi goleador leggero come un passerotto al Vicenza tra il 1976 e il 1978, nella squadra di Gibì Fabbri che arrivò seconda in A, dietro solo alla Juve. Rossi «Pablito» in Argentina a 22 anni, quattro anni dopo eroe di Spagna e carrasco do Brasil, come è noto da 36 anni a questa parte tra il popolo verdeoro. Rossi pallone d’oro (solo quattro gli azzurri, oltre a lui Rivera, Cannavaro e l’altro vicentino Roby Baggio). Rossi, adesso, a 62 anni, è pronto a tornare nella «sua» Vicenza, che continua ad amarlo. Sarà «ambasciato­re» del Vicenza e sarà attivo nella vita societaria del club biancoross­o, negli eventi istituzion­ali e sociali targati Lane e nel Consiglio d’amministra­zione.

«Rosso è un imprendito­re conosciuto in tutto il mondo — dice Rossi — serio, capace e concreto. Sono contento di tornare a far parte di una grande famiglia che ho sempre avuto nel cuore. Vicenza mi ha dato tanto e tanto ha rappresent­ato per me, nella mia carriera e nella mia vita». Insomma, un ritorno di grande impatto, che senza dubbio potrà dare nuova linfa e nuova forza a un progetto, già piuttosto potente, che vuole riportare in fretta il Vicenza dove è stato a lungo, nel calcio che conta. Quello di serie A per intendersi. «Le carte adesso sono tutte in regola per costruire il Vicenza del futuro — riflette Rossi — si può fare un ottimo lavoro e raggiunger­e obiettivi importanti e far sì che la mia esperienza con questi colori, già vincente in campo, possa ripetersi. Avrò un ruolo di rappresent­anza ma non di facciata: quando potrò sarò sempre a Vicenza, per partecipar­e ai Cda ma anche per sostenere le iniziative e i progetti del club». Insomma, il binomio Rosso-rossi sembra costruito apposta per mettere le fondamenta a un programma tanto serio quanto ambizioso. «Il progetto è serissimo — prosegue Rossi — e io sono contento di esserci. Baggio? Magari... Non lo sento da alcuni mesi ma lui è un idolo biancoross­o, spero proprio che anche lui possa trovare la voglia di mettersi in gioco per il Vicenza».

Renzo Rosso sorride: il suo Vicenza è tra le big della serie C, ha la fiducia di oltre settemila abbonati e ora può contare su un mito planetario del football. «Oltre a essere un’icona del calcio italiano e vicentino — le parole di mister Diesel — Rossi è un ottimo manager e un grande intenditor­e di calcio. Con la sua esperienza e le sue conoscenze saprà dare un importante contributo al raggiungim­ento di traguardi sempre più importanti per la squadra». Rossi torna a Vicenza e il calcio, ogni tanto, sa raccontare ancora belle storie.

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Al Menti Paolo Rossi allo stadio Menti di Vicenza, teatro di tante sue imprese in biancoross­o, l’anno scorso

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