Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pil tedesco in calo, altra grana per il Nordest in frenata E ciclone Airbnb sul turismo

- di Federico Nicoletti

E sull’economia veneta in frenata ora si abbatte anche l’incognita del Pil tedesco negativo. Più della crescita zero nel terzo trimestre in Italia, più della disquisizi­one se la crescita dell’attività economica che si sarebbe arrestata a Nordest nel primo semestre, come previsto dalla ricerca sulle economie regionali, o se sia invece proseguita a ritmo più ridotto come specificat­o invece poi da tutte le ricerche regionali della stessa Bankitalia per il Nordest, è stato il dato tedesco il vero convitato di pietra del convegno di ieri a Venezia, a Ca’ Dolfin, della stessa Banca d’italia.

Ovvio, visto l’integrazio­ne nelle filiere tedesche delle aziende venete e che l’interscamb­io del Veneto con la Germania lo scorso anno, 18 miliardi tra (per 10) ed export (per 8) vale più di quella, per 14 miliardi, con il Canada. Dati che fanno della Germania il primo partner commercial­e del Veneto. E ancora: secondo i dati Ocse-wto, la produzione italiana vale l’1,8% del valore aggiunto dell’industria tedesca; il 2,4% in particolar­e in quella dell’auto, il 2,1% nella meccanica, il 3,8% nella moda. Stando così le cose, ovvio che la frenata tedesca preoccupi; e si spera che sia corretta l’interpreta­zione passata ieri a Venezia dai ricercator­i di via Nazionale, secondo cui la è un passaggio transitori­o a vuoto del settore auto in tutta Europa, fattosi sentire più forte in Germania, che si spera già riassorbit­o.

Anche perché nel frattempo i segnali di preoccupaz­ione per il Veneto si sono moltiplica­ti. «Se la fase di forte aulentamen­to mento del Pil a Nordest si è fermata, il dato positivo è che ci si mantiene sui livelli molto elevati, dopo che il Nordest ha vissuto la crescita più vigorosa in Italia, il 6,7% dal 2013», ha sostenuto la ricercatri­ce di Bankitalia, Carlotta Rossi. Ral- che va a frenare il recupero dei livelli di Pil precrisi che il Veneto non ha ancora concluso: «Siamo ancora il 2,5% sotto il picco del 2007», ha aggiunto Rossi.

Rincorsa nella quale il Veneto fa leva su tutti gli atout a disposizio­ne, a partire dal turismo, che dal 2010 a Nordest ha recuperato il terreno perso nei due decenni precedenti. E che fa fronte anche ai cambiament­i nella ricettivit­à, a partire dal ciclone Airbnb, monitorato da Bankitalia. Così nel 2016 le offerte di alloggi in affitto di Airbnb toccava un posto letto su venti in Veneto. E l’offerta di interi appartamen­ti era il 2% dello stock di abitazioni vuote, che salgono al 10% a Venezia. Dato secondo solo alla Toscana, dove il rapporto è addirittur­a doppio.

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Come cambia il turismo Airbnb sta rivoluzion­ando il settore

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