Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Etra investe 30 milioni per andare oltre inchieste e politica
Investimenti nel settore idrico per 30 milioni di euro e l’impegno ad aumentare la raccolta differenziata fino a ridurre al minimo la frazione di secco non riciclabile. Il presidente del consiglio di gestione di Etra Andrea Levorato ha presentato ieri i dati parziali relativi all’anno in corso della multiutility di cui sono soci 75 comuni tra Padova, Vicenza e Treviso. Il bilancio arriverà a fine anno, intanto l’operazione sui numeri (positivi) ha anche l’obiettivo di spegnere i riflettori sulle inchieste giudiziarie e sui conseguenti «terremoti» politici, delle ultime settimane, che hanno visto le dimissioni di due membri del consiglio di gestione. Sul fronte degli investimenti, i 30 milioni verranno impiegati per il recupero idrico, cioè per le perdite dell’acquedotto gestito dalla società pubblica che negli ultimi mesi ha recuperato 173 mila metri cubi di acqua che prima finiva dispersa, pertanto l’obiettivo dei prossimi mesi sarà fare ancora meglio. Non solo, saranno finanziati studi sempre più approfonditi che l’azienda ha in programma di operare sulle analisi dell’acqua per garantirne la qualità: «La rete Etra non è coinvolta dalla contaminazione da Pfas – spiega Levorato – tuttavia vogliamo rassicurare i cittadini sul fatto che la nostra acqua è pura anche dai pesticidi e diserbanti utilizzati in agricoltura, i dati che abbiamo parlano di rilievi di particelle inquinanti molto al di sotto della media». Per quanto riguarda i rifiuti, l’obiettivo è ridurre la frazione del secco che rispetto al 2017 è passata dal 30% al 27%. «Questa frazione finisce negli inceneritori di Schio e Padova e ci costa caro smaltirla» spiega Levorato aggiungendo che una maggior efficienza si tradurrebbe in un sostanziale calo anche delle bollette.
Dal punto di vista giudiziario, la Guardia di Finanza sta continuando le indagini sulle gare, in questi giorni sono stati sentiti (come persone informate sui fatti) i membri del consiglio di gestione, anche i due dimissionari, Tiziana Stella e Riccardo Carretta (quota Lega) che hanno lasciato in polemica con Levorato «colpevole» di non fornire documenti delle inchieste giudiziarie. A sostituirli deve essere il Consiglio di Sorveglianza che «si riunirà nelle prossime settimane», ha detto Levorato. Intanto ieri la Corte dei Conti ha sentito Daniele Benin dell’ufficio gestione e controllo, finito nell’indagine contabile sul milione e mezzo di euro speso tra il 2015 e il 2017 quando, invece di bandire gare sui rifiuti, si preferirono numerose proroghe d’appalto.