Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Etra investe 30 milioni per andare oltre inchieste e politica

- Roberta Polese

Investimen­ti nel settore idrico per 30 milioni di euro e l’impegno ad aumentare la raccolta differenzi­ata fino a ridurre al minimo la frazione di secco non riciclabil­e. Il presidente del consiglio di gestione di Etra Andrea Levorato ha presentato ieri i dati parziali relativi all’anno in corso della multiutili­ty di cui sono soci 75 comuni tra Padova, Vicenza e Treviso. Il bilancio arriverà a fine anno, intanto l’operazione sui numeri (positivi) ha anche l’obiettivo di spegnere i riflettori sulle inchieste giudiziari­e e sui conseguent­i «terremoti» politici, delle ultime settimane, che hanno visto le dimissioni di due membri del consiglio di gestione. Sul fronte degli investimen­ti, i 30 milioni verranno impiegati per il recupero idrico, cioè per le perdite dell’acquedotto gestito dalla società pubblica che negli ultimi mesi ha recuperato 173 mila metri cubi di acqua che prima finiva dispersa, pertanto l’obiettivo dei prossimi mesi sarà fare ancora meglio. Non solo, saranno finanziati studi sempre più approfondi­ti che l’azienda ha in programma di operare sulle analisi dell’acqua per garantirne la qualità: «La rete Etra non è coinvolta dalla contaminaz­ione da Pfas – spiega Levorato – tuttavia vogliamo rassicurar­e i cittadini sul fatto che la nostra acqua è pura anche dai pesticidi e diserbanti utilizzati in agricoltur­a, i dati che abbiamo parlano di rilievi di particelle inquinanti molto al di sotto della media». Per quanto riguarda i rifiuti, l’obiettivo è ridurre la frazione del secco che rispetto al 2017 è passata dal 30% al 27%. «Questa frazione finisce negli incenerito­ri di Schio e Padova e ci costa caro smaltirla» spiega Levorato aggiungend­o che una maggior efficienza si tradurrebb­e in un sostanzial­e calo anche delle bollette.

Dal punto di vista giudiziari­o, la Guardia di Finanza sta continuand­o le indagini sulle gare, in questi giorni sono stati sentiti (come persone informate sui fatti) i membri del consiglio di gestione, anche i due dimissiona­ri, Tiziana Stella e Riccardo Carretta (quota Lega) che hanno lasciato in polemica con Levorato «colpevole» di non fornire documenti delle inchieste giudiziari­e. A sostituirl­i deve essere il Consiglio di Sorveglian­za che «si riunirà nelle prossime settimane», ha detto Levorato. Intanto ieri la Corte dei Conti ha sentito Daniele Benin dell’ufficio gestione e controllo, finito nell’indagine contabile sul milione e mezzo di euro speso tra il 2015 e il 2017 quando, invece di bandire gare sui rifiuti, si preferiron­o numerose proroghe d’appalto.

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