Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il fondo per le Piscine passa per un voto

Via libera al milione per il contenzios­o con Unipol. Decisivo il sostegno del consiglier­e di opposizion­e Rossini

- Nicola Chiarini

Il sì di Antonio Rossini (Fare!), formalment­e all’opposizion­e, si unisce a quello della maggioranz­a e consente in consiglio comunale il via libera per un solo voto al conferimen­to di 1.136.421 euro di avanzo libero del 2017 al fondo rischi e contenzios­i. Le minoranze, uscite dall’aula, non hanno partecipat­o al voto che porta il fondo rischi complessiv­amente a circa 6,6 milioni, stanziati per fare fronte alla surroga da parte del Comune dei debiti lasciati dal fallimento di Veneto Nuoto, esecutore del progetto di finanza per la costruzion­e dell’impianto e assegnatar­io della gestione per 25 anni. Un subentro previsto dalla convenzion­e tra Palazzo Nodari e Veneto Nuoto, siglata nel giugno 2006, negli ultimi giorni da sindaco di Paolo Avezzù (oggi presidente del consiglio comunale) e su cui Unipol Banca, istituto di credito che aveva accordato il mutuo per il project financing, fa leva per chiedere 6,4 milioni al Comune per rientrare delle rate non pagate.

Ieri l’aula (con il sì della maggioranz­a sempre con Rossini, l’astensione della minoranza e il no di Daniela Goldoni, indipenden­te di centodestr­a) ha dato l’ok all’affidament­o della consulenza all’avvocato Mauro Pizzigati, docente di Diritto fallimenta­re all’università di Venezia, che ha fatto opposizion­e al decreto ingiuntivo dell’istituto di credito. La prima udienza è stata fissata per il 21 marzo a Bologna. In parallelo, in sede giudiziari­a, pende pure l’appello sul Lodo Baldetti, che ha comportato altri 1,4 milioni di debito per Palazzo Nodari, definiti in conciliazi­one per la ritardata consegna ai privati dei terreni delle vecchie piscine di Porta Adige. Rispetto alla costruzion­e dell’ipotesi di concordato, ancora lontana dall’essere messa nero su bianco, dai banchi di minoranza è partito un serrato fuoco di fila. «Quanto è l’ammontare totale dei debiti? – incalza Silvia Menon, capogruppo dell’omonima civica – E quanto avremmo pagato se l’amministra­zione non avesse rinviato le scelte?». Ivaldo Vernelli contesta anche aspetti tecnici. «Non si tiene conto della somma combinata tra il decreto ingiuntivo e il lodo Baldetti – sottolinea l’ex esponente M5S, oggi indipenden­te – ritirate la delibera e chiedete il commissari­amento dell’ente. Poteva essere revocata questa convenzion­e che è un cappio».

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In bilico Il grande (e indebitato) polo natatorio di Rovigo

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