Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Dalle Cesarine assaggi la vera Italia»

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La vita è una combinazio­ne di magia e pasta». Sarebbero piaciute le Cesarine a Federico Fellini. Al regista di «Amarcord» sarebbe piaciuto entrare nelle cucine accoglient­i e odorose di queste donne (ma anche uomini) che da 14 anni aprono casa loro e consegnano i segreti delle ricette più intime a turisti e buongustai che vogliono assaggiare la «vera» cucina italiana e magari imparare a prepararla.

La rete delle «Cesarine», nata nel 2004 per la «salvaguard­ia dei cibi dimenticat­i e maltrattat­i», in grado di offrire pranzi, cene o «esperienze» a casa di alfieri della cucina italiana disseminat­i nel territorio nazionale e selezionat­i in modo accurato, conta oggi seicento Cesarine e Cesarini. Accedere a un’«experience» con le Cesarine è facile: ci si registra al sito www.cesarine.it, si sceglie in che città mangiare e da chi. Una cena completa, dall’antipasto al dolce, può costare in media 65 euro; di più se si decide di seguire il corso di cucina. Da Locorotond­o, in Puglia, a Trieste, da Firenze a Napoli; da Anna Clelia Curigliano a Germana Borgstrom, da Cecilia Bendinelli a Paola Mirianna e tantissimi altri, aprendo il sito i volti, i menu e le storie delle Cesarine prendono forma e profumo sotto i vostri occhi.

In quattordic­i anni, di menu in menu, di corso di cucina in corso di cucina, la missione di questo sito di cibo fatto in casa si è arricchita di nuove sfide. Nel 2016 il marchio è stato acquisito da Isla, una cordata capeggiata dall’imprendito­re Davide Maggi, che crea la start up Home Food srl. Un aumento di capitale, quest’anno, ha permesso di chiarire una nuova prospettiv­a: promuovere il servizio delle Cesarine sui mercati esteri. «Le Cesarine — spiega Maggi, amministra­tore delegato di Home Food srl — nascono dalla necessità di valorizzar­e la vera cucina tradiziona­le di ogni singolo territorio italiano, scritta nei ricettari famigliari, coniugata al senso di ospitalità in una proposta caratteris­tica che fa del Made in Italy la sua cifra vincente trasforman­do le case private in luoghi conviviali in cui vivere un’esperienza unica. Un senso di appartenen­za che diventa missione per continuare a scrivere, con passione e in maniera personale, la storia di un patrimonio unico Grande: arrivata a Venezia da studentess­a più di vent’anni fa, non l’ha più lasciata e ora riceve i turisti affamati di sapori nella sua casa tra San Sebastiano e San Barnaba, uno scrigno dove si preparano castrature di Sant’erasmo con capesante «pescate da un palombaro», ravioli di salmone con funghi porcini, o i risotti, la sua vera passione, serviti magari con colata lavica di guanciale e pomodoro. Perché la cucina delle Cesarine ha le sue radici nella tradizione gastronomi­ca italiana ma può anche sbirciare fuori e «contaminar­si» un po’, sempre nel nome della stagionali­tà e della genuinità. «Ormai tutti mangiano in questo enorme fast food che è Venezia ma non solo — rac-

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 ??  ?? A casa loroSono 500 le Cesarine, in 120 città italiane: una rete di cuoche casalinghe. Sono state selezionat­e, e ti accolgono nella loro casa per farti assaggiare vere ricette regionali . Nelle foto alcune di loro: Da sinistra, Anna Clelia Curigliano di Locorotond­o, Germana Borgstrom di Napoli, Cecilia Bendinelli di Firenze. In alto a destra, Paola Miranna, di Trieste, in basso Barbara Grande di Venezia.
A casa loroSono 500 le Cesarine, in 120 città italiane: una rete di cuoche casalinghe. Sono state selezionat­e, e ti accolgono nella loro casa per farti assaggiare vere ricette regionali . Nelle foto alcune di loro: Da sinistra, Anna Clelia Curigliano di Locorotond­o, Germana Borgstrom di Napoli, Cecilia Bendinelli di Firenze. In alto a destra, Paola Miranna, di Trieste, in basso Barbara Grande di Venezia.

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