Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Viaggio tra i piccoli editori a Nordest: qualità e bellezza

La rivoluzion­e degli editori minori che puntano sull’altissima qualità Da Antiga a Ronzani, a Keller: obiettivo l’eccellenza del prodotto

- di Francesco Chiamulera

«In questi trent’anni si è creato un sostrato di conoscenza. La gente sa un po’ di più, ed è molto più curiosa. La cultura tipografic­a è cresciuta, a un punto di attenzione quasi maniacale. E’ un bel fermento». Se è vero, come dice Steven Pinker in Illuminism­o adesso (Mondadori), che il progresso è in corso, che lo vogliamo oppure no, che il mondo va avanti e che i nostri problemi materiali sono oggi un po’ meno incombenti di due o tre decenni fa, checché ne dicano gli apocalitti­ci, allora vale la pena di ascoltare le parole di Sandro Berra, direttore di Grafiche Antiga,

Crocetta del Montello. Ragionando ad alta voce con Berra, che con la famiglia Antiga ha da poco festeggiat­o i cinquant’anni di una realtà veramente illuminist­a - formazione e seminari sulla tipografia, la Tipoteca, una vivace casa editrice collegata, la Antiga Edizioni ci si accorge di una cosa: un movimento sotterrane­o sta percorrend­o il mondo della piccola editoria. In Italia, certo, ma specificam­ente a Nordest. Sono sempre di più, e sempre più bravi, i giovani imprendito­ri che all’ombra delle macrofusio­ni tra colossi dell’editoria, da Mondazzoli in giù, scelgono una strada diversa. Quella dell’altissima qualità, tattile, tipografic­a, materica, perfino olfattiva. E fanno libri belli. Una imprevista rivolta al mercato e alle sue tristi regole: imprevista perchè non viene dalle bandiere rosse della rivoluzion­e, ma dalla silenziosa ricerca di complici, carbonari, di chi ama un buon prodotto, anzi, un prodotto eccellente. Essere consumator­i, ma anche militanti di un modo diverso di fare e apprezzare il lavoro. «E’ così. Noto una crescita di piccoli e medi editori che curano il prodotto in modo eccellente. C’è un’attenzione quasi maniacale, da parte di profession­isti e di acquirenti, nella scelta del formato e del carattere - prosegue Berra - . Si è finalmente capito che sono parti integranti del libro. Se quarant’anni fa nominavamo in pubblico il Times New Roman vedevamo sguardi allucinati; adesso tutti o quasi sanno di cosa stiamo parlando». Facendo una mappa della tendenza accennata con Berra, da Cornuda ci spostiamo di qualche chilometro a ovest, tra Marostica e Vicenza. Dove è sorta in questi anni

Ronzani Editore. Nata dalla passione viscerale di un mezzo avvocato e mezzo tipografo quale è Beppe Càntele, in meno di tre anni ha sfornato decine di titoli con una vocazione speciale alla diversità: rare le copertine che seguono uno standard grafico unico, ottime le carte, curatissim­i i caratteri, progetto ad hoc per ciascun volume, che siano i Sillabari

veneti di Parise illustrati da Giosetta Fioroni o i disegni di Pasolini su Il treno del buon

appetito di Naldini. Càntele - che di questo ha parlato venerdì a Cortina, al convegno organizzat­o da Una

Montagna di Libri - ne è convinto e ci scherza pure: «Cerchiamo di fare libri belli per una missione profession­ale e commercial­e: la concorrenz­a per i libri brutti è spietata». Sul palco a Cortina con lui c’era un illustrato­re, Roberto Abbiati, che proprio per una casa editrice del Nordest - Keller di

Rovereto - ha realizzato una cosa visionaria: un’edizione del Moby Dick di Melville in formato di romanzo a disegni, senza testo, in 135 tavole sontuose, stampate su carta di qualità. Sempre correndo sulla nostra mappa ideale, dal Trentino scendiamo a Verona e incontriam­o L’iguana Editrice, casa editrice tutta al femminile con una sua identità ben delineata; ma è di Verona anche Riccardo Bello Romani, tra i soci di Lazy Dog, raffinata editrice d’arte e non solo, con sede tra Milano e la città scaligera, che orgogliosa­mente proclama: «Crediamo nei libri, nella loro fisicità, sensualità, autorità e bellezza. Amiamo l’odore dell’inchiostro e la tattilità della carta». Quasi un manifesto politico. Va segnalata Ediciclo editore di Portogruar­o, che in questi anni si è fatta notare per il nuovo taglio grafico affidato a giovani illustrato­ri, e per le copertine in carta usomano, senza patine; mentre a Belluno continua la sua opera ormai trentennal­e Colophonar­te di Egidio Fiorin. Ma resta la domanda: perché tutto questo? Qual è la scintilla fondamenta­le, l’innesco della piccola rivoluzion­e dei libri che abbiamo descritto? Una chiave la dà Berra: ed è una sorpresa, il sigillo davvero illuminist­a di questa storia. «In un certo senso la rinascita è figlia della rivoluzion­e digitale. Sì, avete capito bene. E’ vero che gli strumenti antichi della stampa, i caratteri mobili, le presse, hanno subito un tracollo con l’avvento del digitale. Ma è anche vero che la carta, anzichè scomparire, è cambiata. In meglio. Se n’è andata la carta effimera, come gli estratti conto e le parcelle, per fortuna sostituiti dai pdf. E’ rimasta la carta “buona”».

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 ??  ?? Libri Un passione, quella per i libri, che muove e influenza il lavoro di tanti piccoli editori. A Nordest il panorama è vario e ricco di testi di grande qualità. La sfida ai grandi colossi dell’editoria è proprio questa: puntare all’alta qualità di testi e copertine con una particolar­e attenzione alla grafica. Abbiamo sentito alcune delle tante case editrici
Libri Un passione, quella per i libri, che muove e influenza il lavoro di tanti piccoli editori. A Nordest il panorama è vario e ricco di testi di grande qualità. La sfida ai grandi colossi dell’editoria è proprio questa: puntare all’alta qualità di testi e copertine con una particolar­e attenzione alla grafica. Abbiamo sentito alcune delle tante case editrici
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Passione Beppe Cantele avvocato e tipografo è con passione alla Ronzani Editore di Vicenza

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