Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Mille leghisti a Roma (e c’è anche Donazzan) Stefani: «L’autonomia è la mia missione»
Leghisti su Roma o meglio, leghisti a Roma. Partiti in 1.200 dal Veneto, con ogni mezzo (un trenolittorina che ha impiegato 6 ore per arrivare nella capitale, condotto dal segretario nathional Gianantonio Da Re; svariati pullman e pulmini, molte auto, c’è anche chi ha preferito l’aereo «ma low cost»), sono approdati ieri in piazza del Popolo per l’adunata convocata dal «Capitano» Matteo Salvini sotto lo slogan «L’italia rialza la testa». I parlamentari sono arrivati sfilando lungo via del Corso, al grido «un capitano, c’è solo un capitano, un capitanoooo... », tra lo stupore dei turisti ma pure degli ultras di Roma e Lazio. Tra la folla, tutti i leghisti che contano di qui (deputati, senatori, consiglieri regionali, sindaci) e anche l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan, appena uscita da Forza Italia ed entusiasta del nuovo corso salviniano («Qui solo tanta passione e tanto amore per l’italia»). Solito bagno di selfie per il governatore Luca Zaia, applauditissimo anche se silente: ha accompagnato sul palco insieme al collega lombardo Attilio Fontana e quello friulano Massimiliano Fedriga la ministra per gli Affari regionali Erika Stefani. Per lei, un compito non semplice: declinare un discorso ancora molto «Lega Nord» (autonomia, costi standard, il divario Nord e Sud, i commissariamenti nella sanità) in una piazza stracolma di tricolori, accanto ai leoni di San Marco, gli immancabili quattro mori sardi, il vessillo di Madre Russia e il bandierone della Roma: «Le Regioni non possono essere schiave dello Stato- ha detto la Stefani ad un mese dal referendum abbiamo aperto i dossier e avanzato le nostre richieste, l’autonomia è la mia missione, una grande rivoluzione». Prima di lei aveva parlato Lorenzo Fontana, ministro della Famiglia: «La priorità non sono i migranti, ma che gli italiani facciano figli». Presepi e crocifissi? «Non ci vergogniamo della nostra tradizione, vogliamo siano esposti».