Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Visita a scuola del vescovo negata, scelta opportuna: è un personaggi­o discusso

- Di Luigi Migliorini

Nei giorni scorsi, a Porto Tolle, non è stato consentito al vescovo di Chioggia di estendere la sua visita all’istituto Comprensiv­o, in quanto il dirigente ha affermato che la scuola è laica e la visita era inopportun­a. La notizia è rimbalzata sui giornali, suscitando una serie di «crucifige» con, in prima linea, l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Elena Donazzan, che ha annunciato un’ispezione, aggiungend­o: «Dire di no al vescovo è come dire di no alla visita del sindaco». Tale equiparazi­one non è, a mio avviso, condivisib­ile: il sindaco è un’autorità prevista dall’ordinament­o giuridico italiano, il vescovo no. E il fatto di rivestire un ruolo importante in una gerarchia ecclesiast­ica non è un «passpartou­t». Il dirigente ha dato una risposta «metodologi­ca»: «Avrei accettato solo in contraddit­torio con rappresent­anti di altre confession­i o atei». Tale risposta suscita perplessit­à per la difficoltà, in nome del pluralismo, di avere la contempora­nea presenza di rappresent­anti di tutte le religioni. Al posto suo avrei «soggettivi­zzato» la decisione. Il succitato presule è noto per le sue pubbliche esternazio­ni. Un anno fa il titolare di uno stabilimen­to balneare è stato denunciato dalla Digos alla Procura per apologia del fascismo. Tra l’altro, aveva esposto molti poster di Mussolini e di saluti romani, rimossi per ordine della Prefettura. Il vescovo ha dichiarato alla stampa «una bufera per quattro cartelli goliardici». Poi ha ironizzato su una sentenza, polemizzan­do con l’associazio­ne magistrati. Parlando della legittima difesa ha, in un’intervista, dichiarato: «Ero in canonica, entrarono due uomini e un pezzo di marcantoni­o mi disse “fermo o sei morto”. Reagii d’impulso, gli tirai un destro che lo mandò steso a terra. Fu un atto istintivo, senza pensarci. Ma così avviene quando uno è portato alla difesa». Vi è la massima libertà di opinione, ma secondo me era meglio che un siffatto personaggi­o stesse a casa sua od ove è gradito.

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