Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Prete attacca Salvini Il vicepremier: «Gli mando la legge»
Sul pulpito, don Claudio Miglioranza, sacerdote ribelle con la vocazione per la polemica. Seduto tra i banchi Giorgio Vigni, vicepresidente dei Liberi imprenditori federalisti europei (Life) a Treviso. Persone unite dalla fede, divise su tutto il resto. In mezzo, la politica: la gestione dell’immigrazione da parte della Lega, in primis, col sacerdote che non manda giù le decisioni del vicepremier Matteo Salvini.
Nasce da questi ingredienti l’ennesima rivisitazione tutta castellana dell’eterno conflitto Don Camillo – Peppone. Il protagonista è ancora una volta don Miglioranza, sacerdote della Pieve noto per le sue invettive. In passato, dal pulpito ha attaccato imprenditori e sportivi: Valentino Rossi, quando fu accusato di evasione; Sergio Marchionne quando da ad della Fiat tagliò alcuni diritti dei lavoratori. Un prete in controtendenza permanente, da sempre favorevole alle unioni civili omosessuali. L’ultima puntata, la scorsa domenica, durante la messa delle 11.30. Doveva commentare il passaggio della Bibbia su Giovanni Battista nel deserto. E ha colto l’occasione per scagliarsi contro Salvini, sostenendo «che fomenta l’odio e il razzismo». «Non si può tornare al fascismo – ha detto ieri, confermando ogni parola della sua omelia – e finora si è fatto troppo poco per accogliere gli stranieri».tra i fedeli c’era però Vigni. I due si conoscono da quarant’anni. «Quando vado in chiesa, esigo che si parli di Gesù e non che si faccia un comizio», ha detto Vigni in una lettera aperta con la quale ha spiegato la sua decisione di alzarsi durante l’omelia ed uscire.
«Non ho parole, un comizio durante la Messa? Manderò a questo prete il testo della #Leggesalvini perché capisca che è un passo in avanti nel nome del rispetto, delle regole, della sicurezza, della vera integrazione. Amen». Il commento di Salvini su Twitter.