Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Diritti umani Padova diventa Città rifugio
È cominciata con otto minuti di suspense la seduta di ieri del consiglio di Palazzo Moroni. Otto minuti che, da regolamento, sono stati necessari per attendere l’arrivo in aula di Margherita Colonnello (Pd), fondamentale per raggiungere il numero legale vista l’assenza, tra i banchi della maggioranza, di quattro esponenti: il sindaco Sergio Giordani (nella sua veste di consigliere) e poi Simone Pillitteri ed Enrico Fiorentin della Lista Giordani e Paolo Sacerdoti della Lista Lorenzoni. Rientrata la suspense, registrata la minaccia dell’opposizione di abbandonare l’assemblea («Dovremmo forse essere noi a salvarli?», si è chiesto il capogruppo Matteo Cavatton di Libero Arbitrio) e dato conto dell’ennesimo botta e risposta tra la forzista Eleonora Mosco e l’assessore al Sociale, Marta Nalin, sul tema dell’accoglienza dei profughi, i lavori sono cominciati con l’approvazione di una mozione (primi firmatari Meri Scarso della Lista Lorenzoni e Roberto Marinello di Coalizione Civica) per far diventare Padova «città rifugio» a favore dei difensori dei diritti umani in pericolo di vita nel loro Paese natale. Al testo, presentato proprio nel giorno del settantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, è stato dato il via libera all’unanimità. Quindi, a tarda sera, si è provveduto all’eliminazione della Tasi (con il conseguente innalzamento dallo 0,4 allo 0,6% dell’imu sugli immobili di lusso), alla cancellazione della cosiddetta «tassa sull’ombra» per i commercianti ambulanti con un tendone fino a cinque metri quadri di diametro e alla riduzione della Cosap del 20% per le edicole che presteranno alcuni servizi per conto del Comune.