Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bonomo: «Più infrastrutture, Roma ci ascolti»
Quattrocento partite Iva, guidate dal presidente di Confartigianato Veneto Agostino Bonomo, oggi scenderanno in piazza a Milano: «Siamo quelli del sì - spiega Bonomo vogliamo opere e sviluppo».
«Noi non andiamo in piazza contro qualcuno ma per qualcosa. Non saremo a Milano per contestare il governo ma per manifestare a favore delle infrastrutture. Insomma, tra tanti “no”, noi siamo “quelli del sì”».
Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Veneto, oggi sarà alla testa dei quattrocento piccoli imprenditori che dalla nostra regione partiranno alla volta della capitale morale d’italia.
Presidente Bonomo, il suo omologo in Confindustria, Matteo Zoppas, è convinto che rompere con il governo sarebbe un errore.
«Gli incontri di questi giorni con Salvini e Di Maio sono stati un’opportunità per far sentire le nostre ragioni ma va ricordato che l’apertura è recente, il dialogo prima non c’era. Dal muro contro muro siamo passati ai tavoli di confronto, bene».
E però voi andate in piazza comunque.
«Per mesi ci siamo sentiti dire dai ministri che questa o quell’opera non va bene, va ridiscussa, fermata. E invece l’italia, e il Nord in particolare, ha un estremo bisogno di infrastrutture: Pedemontana, Tav, Valdastico Nord, Terzo Valico, Passante di Bologna... e non solo: qui in Veneto abbiamo convinto la Regione ad eliminare i “click day” dai suoi bandi perché manca la banda ultra-larga e in alcuni territori addirittura quella larga».
Che giudizio dà del ministro Toninelli?
«Negativo, proprio perché vuol rimettere in discussione tutto, perfino la Pedemontana che sta per aprire!».
Salvini è favorevole ad un referendum sulla Tav.
«E io invece sono contrarissimo. I politici sono stati eletti, hanno ricevuto la delega del popolo a governare: bene, facciano il loro lavoro allora, altri-
”
La manovra così non va e il decreto Dignità sta già facendo danni. L’autonomia? Dopo le promesse, ora i fatti
menti, se non sono in grado di assumersi le loro responsabilità, lascino il posto ad altri. Se per ogni decisione da prendere devono tornare a consultare il Paese è il caos».
Conferma il giudizio negativo sul decreto Dignità?
«I dati sono sconfortanti: si parla di 80 mila posti di lavoro in 10 anni. Le assicuro che già in questa fase molti non si azzardano ad assumere».
E della manovra che pensa? «Penso male, per quel che sappiamo. Ma la stanno cambiando radicalmente quindi aspettiamo».
Perché non la convince? «Potremmo pure accettare una manovra a debito, ma solo se il 2,4% venisse sfruttato per investire, aiutare le imprese, spingere la crescita. Se invece i debiti si fanno per l’assistenzialismo, è chiaro che non lo possiamo accettare».
Ma ci sono pure segnali positivi, come l’eliminazione dell’annunciato taglio al rimborso accise per gli autotrasportatori, no?
«Se fossero andati avanti avrebbero distrutto il settore, già preda di una profonda trasformazione a causa della digitalizzazione e alle prese con la concorrenza sleale degli autotrasportatori dell’est. L’alternativa alla marcia indietro era la chiusura di massa».
È stato abolito il Sistri. «Era stato annunciato fin dall’inizio della legislatura, benissimo. Siamo a favore della tracciabilità dei rifiuti ma il Sistri era una follia, un sistema totalmente disorganizzato».
Di Maio ha annunciato il via libera alla legge Bramini: «Gli imprenditori che aspettano soldi dallo Stato e non vengono pagati, avranno agevolazioni».
«Anche qui, una buona notizia, che attendiamo da tre anni. Basta fallimenti per crediti anche se devo ammettere che i tempi di pagamento della pubblica amministrazione sono di gran lunga migliorati. Con qualche eccezione: le Usl, ad esempio, restano tra i peggiori pagatori di sempre».
Siete pronti per la fatturazione elettronica?
«Se sarà applicata correttamente porterà una grandissima semplificazione, con la digitalizzazione stimiamo una riduzione del 33% degli adempimenti burocratici cartacei. Chiediamo, però, un anno di rodaggio senza sanzioni, come si fece negli anni ‘70 quando fu introdotta l’iva».
Infine, l’autonomia. Ci credete?
«La speranza è l’ultima a morire ma certo finora abbiamo solo visto pre-pre-intese. Confidiamo che finita la maratona sulla legge di Stabilità ci sia da parte del governo un atto di coraggio ma anche di chiarezza rispetto alle tante promesse fatte finora».