Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Muore davanti al bar dopo le botte: l’autopsia indica l’infarto
Sul volto di CAVARZERE (VENEZIA) Armando Forza non ci sono fratture ossee e neppure lacerazioni estese: l’autopsia ha confermato la compatibilità tra i segni sul viso e la caduta di faccia sul marciapiede. Non ci sarebbero neppure evidenze di colpi «importanti» alla nuca. Le costole del pensionato di Cavarzere, morto sabato sera, pochi minuti dopo che un compaesano, il 58enne Gerrino Sambin, l’aveva aggredito a quattro passi dal duomo e dal bar-trattoria dove del 79enne Forza avrebbe preso il «solito» caffè con qualche amico, presentano fratture, che vanno però ricondotte al lungo e intenso massaggio cardiaco cui è stato sottoposto dal personale del Suem nell’inutile tentativo di rianimarlo. Il cuore dell’anziano è risultato ingrossato: un volume superiore alla norma di circa un terzo. La morte è quindi riconducibile a infarto (va ricordato come, negli ultimi anni, Forza avesse avuto qualche problema, proprio di natura cardiaca). Il malore fatale all’ex operaio metalmeccanico, appassionato di Juventus, di pesca, dell’orto di casa e sempre impegnato in mille lavoretti, ha chiuso la conversazione coi carabinieri che lui stesso aveva chiamato alle 20.36 di sabato, non per chiedere aiuto ma per denunciare l’uomo che lo aveva picchiato.
Guerrino Sambin resta comunque indagato per omicidio preterintenzionale. L’esito dell’esame medico, per quanto ufficioso, giustifica la prudenza dei carabinieri nelle prime fasi dell’inchiesta, quindi il mancato arresto dell’aggressore, che pure aveva fatto gridare all’ingiustizia, per quanto via social, il piccolo paese veneziano. Ora, dal punto di vista medico legale, si apre una seconda partita. Serviranno ulteriori e più specifici esami per stabilire se possa essere indicato un qualche nesso di causa tra l’infarto e il complesso emozionale generato dall’aggressione subita da Forza; l’altra ipotesi da confermare o escludere è che il cuore della vittima fosse compromesso al punto da essere esposto a quel rischio anche in presenza di altre pur «forti» emozioni.
Resta, infine, da chiarire il movente dell’aggressione, confermata da più testimoni e parzialmente ammessa dallo stesso Sambin. Per ora ci sono le parole del saldatore, raggiunto dai carabinieri a casa dopo il confronto con il compaesano. Lo hanno trovato in preda ai fumi dell’alcol e ai militari, allora, ha riferito di un’offesa risalente a una manciata di giorni prima («Sei un uomo da nulla», avrebbe detto Forza all’aggressore) e «vendicata» sabato scorso. Come sia maturata quell’offesa, visto che i due non erano amici e a stento si sfioravano nei bar di Cavarzere, potrà e dovrà rivelarlo l’indagato, quando sarà risentito dai carabinieri. Non c’è un appuntamento fissato ma la cosa avverrà, probabilmente, già nei prossimi giorni.