Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Messaggero, svolta per il mensile stop al licenziamento dei giornalisti
Dopo le proteste, i frati aprono alla trattativa per un contratto di solidarietà
Dopo sei giorni di sciopero, l’occupazione della sede, dopo i manifesti, le foto e le proteste, i giornalisti del Messaggero di Sant’antonio sono riusciti a strappare dai frati editori dello storico mensile la promessa di congelare i licenziamenti e proseguire il dialogo per trovare un futuro a lavoratori e rivista.
La notizia, che giunge a una settimana dalla comunicazione del licenziamento, è stata data ieri con gran soddisfazione del sindacato ma soprattutto dei diretti protagonisti, che quindi hanno revocato lo sciopero e sono pronti a far uscire il numero di gennaio, che «battezza» i 120 anni di vita del mensile più diffuso al mondo, testata cattolica familiare in ogni angolo del nostro Paese. La mail che annuncia il passo indietro dei frati editori del giornale è arrivata martedì sera alle 22, dopo una serrata trattativa. Sulla decisione di riavviare il dialogo pare abbia pesato anche la decisione dell’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, che per il 18 dicembre aveva convocato un tavolo, cui erano invitati anche i frati, per discutere della vertenza. Probabilmente i religiosi non si aspettavano una risonanza mediatica così forte come quella che è emersa in questi giorni. E hanno deciso di tendere una mano. La prospettiva ora è quella di un contratto di solidarietà per i dipendenti, contestualmente ad un rilancio del giornale, che tra l’altro proprio con il numero di gennaio esce con una veste grafica tutta nuova. Gli otto giornalisti lavoreranno quindi percependo uno stipendio più basso rispetto a quello previsto dal contratto nazionale, e si sono detti pronti a lavorare insieme ai frati per far vivere il Messaggero (scritto da giornalisti) più a lungo possibile. Un ruolo importante nel corso di questa settimana hanno avuto i tanti messaggi di solidarietà giunti dai lettori, molti dei quali si sono anche presentati in sede a portare generi di conforto durante l’occupazione. Non è passata inosservata, poi, la lettera di sostegno ai giornalisti firmata dal vescovo Claudio Cipolla il giorno dell’immacolata. Si torna dunque attorno al tavolo il prossimo 18 dicembre, per discutere i termini del contratto.