Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Nata tetraplegi­ca in ospedale Risarcimen­to integrale subito

Dietro-front assicurazi­oni: bonifico all’usl 5, alla famiglia i 5,1 milioni di euro

- Antonio Andreotti

Eleonora Gavazzeni, la bambina nata cieca e tetraplegi­ca all’ospedale di Rovigo il 3 dicembre 2008, avrà tutti i 5,1 milioni stabiliti dalla sentenza civile di risarcimen­to danni dello scorso settembre. Dopo essersi viste dare torto dall’istituto di vigilanza sulle assicurazi­oni (Ivass) sulla scelta di aver versato solo due terzi dei 5,1 milioni di euro di risarcimen­to danni ad Eleonora e a sua madre Benedetta Carminati, le compagnie assicurati­ve «Amtrust Europe Limited» e «Lloyd’s» di Londra hanno cambiato strada.

Ricorreran­no in appello contro la sentenza, ma intanto verseranno la cifra restante (1,8 milioni circa) rispettand­o appieno quanto deciso dal giudice civile rodigino Pierangela Congiu nella sentenza del 19 settembre.

«Anche questa battaglia è stata vinta. Il bonifico in favore dell’usl 5 “Polesana” che, a sua volta, dovrà versarlo in favore dei Gavazzeni è stato fatto oggi (ieri, Ndr)», dichiara il legale della famiglia Mario Cicchetti. Entro Natale, e dopo l’autorizzaz­ione del giudice tutelare della bambina, il denaro sarà nella disponibil­ità dei Gavazzeni che ora abitano a Ravenna per assistere meglio la figlia.

Dopo la sentenza del Tribunale civile di Rovigo che fissava il risarcimen­to — immediatam­ente esecutivo — a 5,1 milioni di euro, «Amtrust» e «Lloyd’s» decisero di ridurre a 3,35 milioni la cifra da versare alla bambina e alla madre riservando­si di versare il resto all’esito dell’appello.

In una nota «Amtrust», coinvolta circa nell’80 per cento del risarcimen­to complessiv­o, motiva così il cambio di rotta: «Nonostante ritenga di aver operato nel rispetto delle normali procedure e prassi difensive, vista la gravità ed eccezional­ità dell’evento che ha coinvolto la piccola Eleonora, abbiamo deciso di liquidare l’intero indennizzo. Resta inoltre ferma la convinzion­e della non-operativit­à della polizza, al momento dell’evento nel dicembre 2008. E, per tale ragione, si ricorrerà in Appello per recuperare gli importi versati nei confronti dell’ospedale di Rovigo».

Se la causa civile è arrivata ad uno snodo, per quella penale si attende il pronunciam­ento della Cassazione riguardo alle due ginecologh­e coinvolte nel parto, Paola Dina Cisotto (in pensione) e Cristina Dibello. Assolte in primo grado a Rovigo per lesioni gravissime, si sono viste condannare a una provvision­ale di 250.000 euro in Appello anche se il reato è prescritto. Dibello e Cisotto hanno fatto ricorso in Cassazione, la data dell’udienza dev’essere ancora fissata.

Pressing Il «cane da guardia» delle compagnie aveva imposto la liquidazio­ne

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