Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Nata tetraplegica in ospedale Risarcimento integrale subito
Dietro-front assicurazioni: bonifico all’usl 5, alla famiglia i 5,1 milioni di euro
Eleonora Gavazzeni, la bambina nata cieca e tetraplegica all’ospedale di Rovigo il 3 dicembre 2008, avrà tutti i 5,1 milioni stabiliti dalla sentenza civile di risarcimento danni dello scorso settembre. Dopo essersi viste dare torto dall’istituto di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) sulla scelta di aver versato solo due terzi dei 5,1 milioni di euro di risarcimento danni ad Eleonora e a sua madre Benedetta Carminati, le compagnie assicurative «Amtrust Europe Limited» e «Lloyd’s» di Londra hanno cambiato strada.
Ricorreranno in appello contro la sentenza, ma intanto verseranno la cifra restante (1,8 milioni circa) rispettando appieno quanto deciso dal giudice civile rodigino Pierangela Congiu nella sentenza del 19 settembre.
«Anche questa battaglia è stata vinta. Il bonifico in favore dell’usl 5 “Polesana” che, a sua volta, dovrà versarlo in favore dei Gavazzeni è stato fatto oggi (ieri, Ndr)», dichiara il legale della famiglia Mario Cicchetti. Entro Natale, e dopo l’autorizzazione del giudice tutelare della bambina, il denaro sarà nella disponibilità dei Gavazzeni che ora abitano a Ravenna per assistere meglio la figlia.
Dopo la sentenza del Tribunale civile di Rovigo che fissava il risarcimento — immediatamente esecutivo — a 5,1 milioni di euro, «Amtrust» e «Lloyd’s» decisero di ridurre a 3,35 milioni la cifra da versare alla bambina e alla madre riservandosi di versare il resto all’esito dell’appello.
In una nota «Amtrust», coinvolta circa nell’80 per cento del risarcimento complessivo, motiva così il cambio di rotta: «Nonostante ritenga di aver operato nel rispetto delle normali procedure e prassi difensive, vista la gravità ed eccezionalità dell’evento che ha coinvolto la piccola Eleonora, abbiamo deciso di liquidare l’intero indennizzo. Resta inoltre ferma la convinzione della non-operatività della polizza, al momento dell’evento nel dicembre 2008. E, per tale ragione, si ricorrerà in Appello per recuperare gli importi versati nei confronti dell’ospedale di Rovigo».
Se la causa civile è arrivata ad uno snodo, per quella penale si attende il pronunciamento della Cassazione riguardo alle due ginecologhe coinvolte nel parto, Paola Dina Cisotto (in pensione) e Cristina Dibello. Assolte in primo grado a Rovigo per lesioni gravissime, si sono viste condannare a una provvisionale di 250.000 euro in Appello anche se il reato è prescritto. Dibello e Cisotto hanno fatto ricorso in Cassazione, la data dell’udienza dev’essere ancora fissata.
Pressing Il «cane da guardia» delle compagnie aveva imposto la liquidazione