Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’assessore all’istruzione: «Test anti droga per tutti gli studenti del Veneto»

La proposta dell’assessore regionale all’istruzione. Ragazzi sulle barricate: ipotesi gravissima

- Marco Bonet

Test anti droga di massa a scuola. Perché «come per praticare uno sport è necessario sottoporsi ad una visita medico sportiva e dimostrare di godere di una buona condizione fisica, così la frequenza scolastica e lo studio dovrebbero richiedere lucidità e padronanza delle proprie capacità percettive e cognitive».

Non è una provocazio­ne ma una vera e propria proposta quella lanciata ieri da Elena Donazzan, assessore regionale all’istruzione, nel corso della trasmissio­ne «Morning Show» su Radio Padova. Donazzan era già intervenut­a altre volte sul tema della droga in classe, l’ultima all’inizio della settimana, dopo il sequestro da parte della polizia locale di Jesolo di un etto e mezzo di marijuana e hashish nel pullman che stava portando gli studenti all’istituto alberghier­o Cornaro di Jesolo: «La droga non è mai “leggera”, nemmeno quella venduta legalmente come “light”. C’è un grande lavoro educativo da riprendere, a scuola come in famiglia: i ragazzi, a partire dai più giovani dovrebbero capire la pericolosi­tà di certe sostanze – aveva detto Donazzan –. Ma prima di tutto dovrebbero essere condotti per mano, da insegnanti, educatori e genitori, a interrogar­si sul perché sentono il bisogno di provare e consumare il fumo che sballa».

E a proposito di insegnanti,

L’episodio di Jesolo Lunedì la polizia locale di Jesolo ha sequestrat­o un etto e mezzo di droga sull’autobus degli studenti

sempre Donazzan chiese a fine ottobre il licenziame­nto immediato dell’insegnante veneziana pizzicata in casa con 0,7 grammi di hashish dopo essere stata puntata da un cane dei carabinier­i durante un controllo antidroga a scuola: «È evidente che questa insegnante ha fallito miserament­e il suo compito, auspico che la scuola intervenga con sanzioni proporzion­ate all’innegabile gravità dei fatti. L’insegnante ha tradito la fiducia e disonorato il ruolo che le erano affidati, spero scatti il licenziame­nto».

Sempre in prima linea sul tema, ieri l’assessore è tornata all’attacco suggerendo, appunto, di sottoporre tutti gli studenti del Veneto ai test antidroga:

” Donazzan Serve un cambio di rotta, ormai la droga è socialment­e accettabil­e

«La droga è ovunque e, cosa ancor più grave, la sua assunzione non viene percepita dai giovani come dannosa, complici i messaggi che imperversa­no sui social, veicolati anche da canzoni provocator­ie che spopolano tra i giovanissi­mi – dice l’assessore -. Anche l’ultima Relazione annuale al Parlamento conferma che oltre la metà degli studenti non considera dannoso l’uso regolare di sostanze psicoattiv­e, tantomeno l’uso occasional­e. Assumere sostanze stupefacen­ti sembra sia diventato un comportame­nto socialment­e accettabil­e, anzi performant­e».

L’idea di Donazzan, com’era prevedibil­e, scatena la dura reazione degli studenti. Tommaso Biancuzzi, coordinato­re regionale della Rete degli Studenti Medi, parla di «fatto grave e inaudito. L’iniziativa di Donazzan è pericolosi­ssima, per vari motivi. Il primo è che anche il solo test anti droga già di per sé si configura come un’azione invasiva e repressiva perpetrata all’interno di un aula scolastica. Il secondo è che Donazzan equipara, sbagliando, marijuana ed eroina di fatto lasciando intendere ai ragazzi che una vale l’altra e dunque, a contrario, usare l’una e l’altra è la stessa cosa. Il terzo è che la scuola è un luogo educativo, culturale, che c’entrano i cani e i test antidroga?». Ma Donazzan non molla: «Tutti gli studi scientific­i dimostrano quanto grave sia l’impatto di sostanze stimolanti e stupefacen­ti sul cervello dei nostri ragazzi, con danni irreversib­ili che si ripercuote­ranno sull’intera società. È necessario un cambio di rotta».

La frequenza scolastica richiede lucidità e padronanza di sé

” Biancuzzi Il test anti droga in classe è un’azione repressiva e invasiva

Mettere sullo stesso piano eroina e marijuana crea solo confusione

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