Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’assessore all’istruzione: «Test anti droga per tutti gli studenti del Veneto»
La proposta dell’assessore regionale all’istruzione. Ragazzi sulle barricate: ipotesi gravissima
Test anti droga di massa a scuola. Perché «come per praticare uno sport è necessario sottoporsi ad una visita medico sportiva e dimostrare di godere di una buona condizione fisica, così la frequenza scolastica e lo studio dovrebbero richiedere lucidità e padronanza delle proprie capacità percettive e cognitive».
Non è una provocazione ma una vera e propria proposta quella lanciata ieri da Elena Donazzan, assessore regionale all’istruzione, nel corso della trasmissione «Morning Show» su Radio Padova. Donazzan era già intervenuta altre volte sul tema della droga in classe, l’ultima all’inizio della settimana, dopo il sequestro da parte della polizia locale di Jesolo di un etto e mezzo di marijuana e hashish nel pullman che stava portando gli studenti all’istituto alberghiero Cornaro di Jesolo: «La droga non è mai “leggera”, nemmeno quella venduta legalmente come “light”. C’è un grande lavoro educativo da riprendere, a scuola come in famiglia: i ragazzi, a partire dai più giovani dovrebbero capire la pericolosità di certe sostanze – aveva detto Donazzan –. Ma prima di tutto dovrebbero essere condotti per mano, da insegnanti, educatori e genitori, a interrogarsi sul perché sentono il bisogno di provare e consumare il fumo che sballa».
E a proposito di insegnanti,
L’episodio di Jesolo Lunedì la polizia locale di Jesolo ha sequestrato un etto e mezzo di droga sull’autobus degli studenti
sempre Donazzan chiese a fine ottobre il licenziamento immediato dell’insegnante veneziana pizzicata in casa con 0,7 grammi di hashish dopo essere stata puntata da un cane dei carabinieri durante un controllo antidroga a scuola: «È evidente che questa insegnante ha fallito miseramente il suo compito, auspico che la scuola intervenga con sanzioni proporzionate all’innegabile gravità dei fatti. L’insegnante ha tradito la fiducia e disonorato il ruolo che le erano affidati, spero scatti il licenziamento».
Sempre in prima linea sul tema, ieri l’assessore è tornata all’attacco suggerendo, appunto, di sottoporre tutti gli studenti del Veneto ai test antidroga:
” Donazzan Serve un cambio di rotta, ormai la droga è socialmente accettabile
«La droga è ovunque e, cosa ancor più grave, la sua assunzione non viene percepita dai giovani come dannosa, complici i messaggi che imperversano sui social, veicolati anche da canzoni provocatorie che spopolano tra i giovanissimi – dice l’assessore -. Anche l’ultima Relazione annuale al Parlamento conferma che oltre la metà degli studenti non considera dannoso l’uso regolare di sostanze psicoattive, tantomeno l’uso occasionale. Assumere sostanze stupefacenti sembra sia diventato un comportamento socialmente accettabile, anzi performante».
L’idea di Donazzan, com’era prevedibile, scatena la dura reazione degli studenti. Tommaso Biancuzzi, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi, parla di «fatto grave e inaudito. L’iniziativa di Donazzan è pericolosissima, per vari motivi. Il primo è che anche il solo test anti droga già di per sé si configura come un’azione invasiva e repressiva perpetrata all’interno di un aula scolastica. Il secondo è che Donazzan equipara, sbagliando, marijuana ed eroina di fatto lasciando intendere ai ragazzi che una vale l’altra e dunque, a contrario, usare l’una e l’altra è la stessa cosa. Il terzo è che la scuola è un luogo educativo, culturale, che c’entrano i cani e i test antidroga?». Ma Donazzan non molla: «Tutti gli studi scientifici dimostrano quanto grave sia l’impatto di sostanze stimolanti e stupefacenti sul cervello dei nostri ragazzi, con danni irreversibili che si ripercuoteranno sull’intera società. È necessario un cambio di rotta».
La frequenza scolastica richiede lucidità e padronanza di sé
” Biancuzzi Il test anti droga in classe è un’azione repressiva e invasiva
Mettere sullo stesso piano eroina e marijuana crea solo confusione